Peculato, indagato il governatore della Calabria Mario Oliverio

L'indagine della Procura di Catanzaro nata da una trasferta a Spoleto. Sequestrati quasi centomila euro che secondo l'accusa sarebbero stati usati per fini personali anziché promuovere la regione

Carlomagno
Mario Oliverio a Spoleto con il giornalista Paolo Mieli

Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio è indagato per peculato insieme a un’altra persona nell’ambito di una inchiesta della Procura di Catanzaro che ha anche chiesto e ottenuto dal gip, il sequestro preventivo di oltre 95mila euro, i quali, secondo l’accusa, sarebbero stati distratti per promuovere una iniziativa politico-giornalistica in Umbria, anziché l’immagine della Regione per cui i fondi erano destinati.

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro che stamane ha notificato l’atto al governatore e a Mauro Luchetti, legale rappresentante della “Hdrà” srl, società con sede a Roma, operante nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.

La contestazione mossa agli indagati riguarda l’ipotesi di peculato per l’utilizzo di oltre 95 mila euro di fondi pubblici, destinati alla promozione turistica della Regione Calabria, impiegati invece per finanziare un evento giornalistico, svoltosi nel luglio 2018 a Spoleto, con finalità privatistiche di promozione politica.

In particolare, le indagini, svolte dal Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, hanno accertato che, con delibera della giunta regionale numero 244 del 14 giugno 2018, era stato rimodulato il piano di sviluppo turistico regionale, inserendo fra le attività finanziate “la partecipazione della Regione Calabria alla manifestazione “Festival dei Due Mondi” in programma a Spoleto”.
In realtà, spiega una nota della Procura, l’evento finanziato era un format giornalistico svoltosi a margine del festival spoletino, nel cui contesto non venivano promosse le attività turistiche regionali, bensì si realizzavano le interviste tipiche di un talk show.

Si rilevava che i fondi pubblici oggetto di indagine sono stati destinati a finanziare la materiale organizzazione dell’evento giornalistico, ivi inclusa l’ospitalità (alberghi e cena di gala) di personalità del giornalismo e dello spettacolo, intervistate nel corso della manifestazione, tra cui anche il presidente della Regione Calabria.

I risultati delle indagini hanno consentito di ipotizzare che si sia dissimulato l’uso del denaro pubblico per finalità di promozione turistica, utilizzandolo, al contrario, per fini personalistici (la promozione del personaggio politico) e per il pagamento di tutti i costi sostenuti dal talk show che evidentemente avevano scopi diversi dalla promozione turistica della Regione Calabria.

Il provvedimento di sequestro, ai fini di confisca, è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari, Antonio Battaglia. L’indagine condotta dai militari è stata diretta dal sostituto procuratore Graziella Viscomi, con il coordinamento del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri.