Quindici persone, tra cui due donne, sono state fermate dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza in un blitz tra Corigliano Rossano e Trebisacce, in esecuzione di un decreto emesso dalla procura di Castrovillari che contesta agli indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata al taglio ed alla ricettazione di legname, furto di autovetture, tentato omicidio, estorsione, furti in abitazione, incendi e riciclaggio.
Lโinchiesta รจ stata condotta da circa 150 militari, supportati dai colleghi del 14ยฐ battaglione carabinieri โCalabriaโ, dai cacciatori e dal nucleo cinofili, con la copertura aerea di un elicottero.
I dettagli dellโoperazione, in codice โFangornโ, sono stati resi noti in una conferenza stampa che si รจ tenuta in mattinata presso la procura di Castrovillari.
Il provvedimento รจ stato emesso nei confronti di Giuseppe Tedesco, di 47 anni, Leonardo De Martino, (47), Luigi De Martino, (46), Pasquale De Martino, (22), Luigi De Martino, (26), Natale De Martino, (51), Giuseppe Faustini, (39), Gennaro Larocca, (37), Nicola Macaretti, (38), Antonio Macaretti, (29), Domenico Macaretti, (67), Michele Lizzano, (55), Maria Antonietta Tavernise, (23), Rosaria Vulcano, (37) e Vincenzo Curia, (54).
Le attivitร di indagine sono scattate a seguito del tentato omicidio di un allevatore rossanese, avvenuto allโinizio di gennaio 2018. Nellโoccasione i militari dellโArma furono chiamati a seguito di una segnalazione da parte della vittima, la quale raccontava di essere stato colpito da colpi di fucile nellโarea montana di Rossano mentre era a bordo del proprio fuoristrada.
Solo per un caso fortuito i colpi finirono sul montante del fuoristrada e lโallevatore ne uscรฌ sostanzialmente illeso. Le investigazioni, quindi, condotte sia con attivitร tecniche ma anche con testimonianze di persone informate sui fatti e attivitร investigative tradizionali, hanno mostrato come una vera e propria organizzazione avrebbe gestito le attivitร di taglio abusivo di legname nelle aree montane di Rossano e come, a vario titolo, i partecipanti allโassociazione avrebbero dato il loro contributo sia nel vero e proprio taglio, ma soprattutto nella ricettazione del legname depezzato che veniva poi stoccato in alcune aree o magazzini e rivenduto ai consumatori finali: le attivitร di taglio, come verificato attraverso sopralluoghi tecnici, avvenivano per lo piรน in aree demaniali, regionali e comunali tra cui alcune sottoposte a vincolo comunitario, poichรฉ riconosciute da normative europee quali Siti di Interesse Comunitario โHabitatโ.
Per effettuare le operazioni di taglio, alcuni degli indagati inoltre, avrebbero effettuato una serie di furti di fuoristrada che venivano poi trasferiti in aree difficilmente accessibili nelle zone boschive di Rossano e Longobucco ed utilizzati per il trasporto del legname.
Proprio la volontร di sfruttare le aree naturali sarebbe anche alla base di un tentativo di estorsione nei confronti del citato allevatore e commesso da quattro degli indagati nel novembre 2017, allorquando la vittima, recandosi presso il proprio appezzamento di terreno in localitร Conche di Longobucco, trovรฒ un ovile completamente bruciato denunciando anche il furto di alcuni capi di bestiame e lโuccisione di altri. Da quanto ricostruito nel corso delle investigazioni, il gesto avrebbe voluto incutere timore allโallevatore, costringendolo a liberare il proprio terreno al fine di avvantaggiare gli interessi e le dinamiche criminali dellโassociazione.
Sempre nel corso delle indagini รจ emerso come, in talune aree montane di Rossano due dei fermati avrebbero posto in essere anche delle estorsioni consumate in danno di dieci proprietari di immobili: questi ultimi, sotto la minaccia di danneggiamenti ed angherie avrebbero sborsato una quota annuale ai due fratelli per le attivitร di controllo, la cosiddetta guardiania nonchรฉ per i lavori di manutenzione necessari nel corso dellโanno.
Ad alcuni degli odierni indagati, vengono poi contestati una serie di furti in abitazione avvenuti a Corigliano Rossano tra il marzo e lโaprile 2018, nel corso dei quali venivano asportati vari suppellettili, attrezzi agricoli ma anche elettrodomestici: in taluni casi venivano appiccati anche degli incendi allโinterno delle abitazioni, creando maggiormente danno ed ingenerando un particolare allarme sociale nella popolazione.
In un caso, un partecipante allโassociazione per delinquere avrebbe sfruttato alcune fatture false della propria azienda agricola al fine di giustificare il legname rubato e rendere difficoltosi i controlli da parte delle forze dellโordine: per tale motivo viene contestato il reato di riciclaggio.
Lโattivitร investigativa svolta dai militari della Compagnia di Rossano, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Luca Primicerio e diretti dal procuratore capo Eugenio Facciolla, ha permesso di far luce su un fenomeno criminale molto sentito dalla popolazione e che, per la prima volta, spiega una nota degli investigatori, viene aggredito in maniera particolareggiata nonostante le difficoltร legate allโottima conoscenza delle aree montuose da parte degli indagati e la contestuale morfologia del territorio.
Proprio gli accertamenti svolti in queste aree, hanno permesso di documentare che, nel tempo, i tagli abusivi avrebbero fruttato illegalmente centinaia di migliaia di euro. Inoltre, dallโattivitร info-investigativa รจ emerso come da parte degli indagati non vi fosse alcuna remora nel depauperare il patrimonio boschivo del territorio, anche abbattendo alberi secolari tutelati da apposite normative a carattere comunitario.
Per dodici degli odierni indagati si sono aperte quindi le porte del carcere di Castrovillari, mentre a due donne รจ stato concesso il “beneficio” degli arresti domiciliari. Soltanto per uno di loro, il provvedimento รจ stato notificato presso il carcere di Castrovillari, essendo giร detenuto per altra causa.