La comandante della nave Sea Watch, Carola Rackete, è stata arrestata all’alba per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, tentato naufragio e violazione dell’Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione.
L’arresto è avvenuto contestualmente allo sbarco dei 40 migranti a Lampedusa dopo che la comandante aveva forzato nei giorni scorsi il divieto di ingresso in acque italiane e per questo ieri iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Agrigento per i reati citati.
La comandante ha speronato una motovedetta delle Fiamme Gialle nel tentativo di arrivare in banchina. All’arrivo in porto, la quarantina di clandestini a bordo sono sbarcati, la donna arrestata, mentre gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia hanno sequestrato l’imbarcazione.
“Comportamento criminale della comandante della Sea Watch, che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di Finanza. Ha fatto tutto questo con dei parlamentari a bordo tra cui l’ex ministro dei trasporti: incredibile”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
E’ stato il comandante della tenenza di Lampedusa delle Fiamme Gialle, luogotenente Antonino Gianno, a prelevare personalmente la comandante a bordo della Sea Watch con l’ausilio di altri 4 finanzieri. I militari le hanno notificato in caserma il verbale di arresto. La comandante della Sea Watch potrebbe adesso essere trasferita nel carcere di Agrigento in attesa delle decisioni della Procura di Agrigento che coordina l’inchiesta.
La nave della ong tedesca, ma con bandiera olandese, era da quindici giorni al largo. Ha prelevato i clandestini in Libia per dirigersi direttamente in Italia. Negli ultimi giorni ha forzato l’alt intimato dalla guardia di finanza e stamane ha fatto rotta in porto speronando la nave dei finanzieri. I migranti, dopo l’identificazione, dovrebbero andare in vari paesi europei tranne che in Olanda, paese bandiera della nave, che aveva fatto sapere di non prendere nemmeno un immigrato.