Sequestrate centinaia di confezioni di cannabis light, due denunce

Controlli dei carabinieri dopo la decisione della Cassazione di bollare come "illecito" il commercio di alcuni derivati della sostanza.

Carlomagno

Centinaia di confezioni di cannabis light commercializzate in alcuni punti vendita sono state sequestrate dai carabinieri di Lamezia Terme nell’ambito di controlli finalizzati al rispetto della recente decisione della Corte di Cassazione in base alla quale non è più consentita la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis”, come l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina.

Le Sezioni unite della suprema Corte, infatti, hanno affermato che la commercializzazione di “cannabis sativa L”, e in particolare dei prodotti ottenuti dalla sua coltivazione, non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016 (Promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, ndr), che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà per uso a fini medici, pertanto integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della citata varietà di canapa, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di effetto drogante.

Nell’ambito delle attività sono stati denunciati i titolari di una tabaccheria e di un laboratorio adibito alla lavorazione ed alla vendita della “canapa sativa” e sono state sequestrate oltre 600 confezioni di cannabis light per un peso complessivo di circa un chilo.

Sulla decisione della Cassazione c’è stato un vespaio di polemiche dovute al fatto che migliaia di persone nel nostro paese, prima che la Corte si esprimesse, hanno investito denaro per aprire legalmente esercizi per il commercio di derivati di questa sostanza.