Non รจ passata in Consiglio regionale della Calabria la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. Il provvedimento, infatti, non ha ottenuto la maggioranza qualificata richiesta. I votanti per i quattro articoli della proposta sono stati 29. Quindici i voti favorevoli e 13 astenuti, un voto contrario.
Il voto ha fatto emergere in maniera chiara le forti divisioni nel centrosinistra che ha dimostrato di non avere i numeri per governare e varare leggi. L’opposizione si รจ infatti astenuta e la maggioranza che sostiene Oliverio ha deciso di non partorire la norma.
A nulla sono valsi gli appelli del capogruppo Pd Seby Romeo e del Presidente della Giunta Mario Oliverio. โSenza stare qui a discutere di tecnicismi โ ha detto Romeo โ abbiamo detto che questa legge non รจ legata a un vincolo di maggioranza. Non รจ cioรจ un tema che riguarda il governo della Calabria, ma รจ un tema che riguarda la scrittura delle regole. Ci siamo assunti la responsabilitร di rinviare alla seduta odierna lโapprovazione di questa legge per consentire che venisse condivisa largamente. Non รจ una questione di maggioranza e di minoranzaโ.
La consigliera Flora Sculco, che aveva proposto la legge, nellโesprimere delusione ed amarezza, ha parlato di โpagina buia per la Calabria e per il regionalismo calabrese, perchรฉ ci si รจ nascosti dietro un voto di astensioneโ.
Oliverio esprime rammarico e tristezza
โUna scelta di ottusitร e di chiusuraโ. Cosรฌ il presidente della Regione, Mario Oliverio, nel corso del suo intervento nellโodierna seduta del Consiglio regionale ha definito la non approvazione della proposta di legge sulla doppia preferenza di genere.
“Non nego โ ha detto Oliverio parlando in aula prima della votazione finale โ che questo mi reca tristezza, lo dico al di lร delle appartenenze. La volta scorsa era stata accolta una proposta di rinvio del Consiglio, arrivata dai banchi dellโopposizione, sulla base di un impegno, quello di creare un gruppo di lavoro per affrontare il tema della riforma complessiva della legge elettorale. Non essendo pronto, il gruppo che si era costituito, si sono presi ulteriori giorni di tempo per arrivare fino a oggi: faccio questa ricostruzione per evidenziare che cโรจ un problema politico, non cโรจ la volontร di affrontare questo tema, fondamentale in relazione alla riforma della legge elettorale”.
“Oggi โ ha sostenuto il presidente della Regione โ registriamo il tentativo evidente di affossare questa proposta di riforma. Non si possono poi fare riferimenti a maggioranze e minoranze, perchรฉ il gruppo di lavoro รจ stato fondato sul principio per cui le regole del gioco non si facciano a colpi di maggioranza. Ricordo poi che lโemendamento sulla doppia preferenza di genere recepiva un principio nazionale, che รจ stato approvato non solo a maggioranza”.
Giudiceandrea (Democratici e Progressisti): “Un momento indegno”
“I giochini al rialzo di una parte esigua della maggioranza, le assenze e le astensioni di comodo e “utili”, su tutte, hanno consentito di svelare la vera natura di alcuni millantati โsรฌโ alla legge sulla preferenza di genere (di cui sono stato, orgogliosamente, secondo firmatario), proveniente da consiglieri di centrodestra e centrosinistra. Dovranno renderne conto alle loro elettrici ed ai loro massimi dirigenti di partito”. Lo dice Giuseppe Giudiceandrea (capogruppo dei Democratici e Progressisti in consiglio regionale) commentando la bocciatura della proposta di legge sulla doppia preferenza di genere da parte della massima assemblea calabrese.
“Una legge – spiega il consigliere della maggioranza – che non era nรฉ di sinistra nรฉ di destra, votata da 15 consiglieri su 30 e naufragata con un solo voto contrario ed unโastensione di โcomodoโ, utile solo a perseverare nel tentativo dellโautoconservazione. Un momento indegno per la politica al quale in, tanti, purtroppo, hanno messo la loro firma”.
Puccio (PD): “Sappiamo chi non ha voluto la legge”
“L’esito finale della votazione odierna in Consiglio regionale ha definitivamente chiarito, qualora ve ne fosse ancora bisogno, quali forze politiche non volevano e non hanno voluto la doppia preferenza di genereโ. E’ questa la reazione di Giovanni Puccio, Responsabile organizzativo PD Calabria, alla bocciatura del pdl sulla preferenza di genere.
“Una norma di assoluto buon senso โ spiega Puccio – che va nella direzione della paritร per favorire lโaccesso delle donne alle Assemblee rappresentative degli enti locali e dare senso compiuto alla democrazia paritaria. Le avvisaglie si erano giร manifestate nelle precedenti sedute dellโAssemblea regionale con posizioni di distinguo anche dei singoli consiglieri, rispetto alla norma proposta, che oggi si sono dimostrate strumentali per arrivare ad affossare definitivamente la leggeโ.
“Non votare la legge per l’introduzione della doppia preferenza di genere alle elezioni regionali rappresenta un grave errore, un arroccamento e un arretramento rispetto a temi importanti come la paritร di genere e la partecipazione delle donne alla vita delle istituzioni”. Cosรฌ il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria, Stefano Graziano. “Era un provvedimento da approvare e dispiace che una parte del parlamentino regionale non abbia rispettato l’impegno preso a marzo, quando si decise di rinviare la discussione e la votazione per trovare un’intesa bipartisan”.
Blitz con vernice rossa all’esterno del Consiglio
Intanto, stamattina due individui non ancora identificati hanno compiuto un gesto dimostrativo versando della vernice rossa sulle scale esterne di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale calabrese. I due soggetti, che hanno agito con il volto travisato hanno anche abbandonato sulle scale che portano allโingresso dellโedificio un tronco di manichino dalle sembianze femminili a cui mancava la testa.