Sono dodici i destinatari dei provvedimenti di fermo eseguiti dai Carabinieri di Catanzaro su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nellโambito dellโoperazione โReventinumโ, che ha fatto luce sulla faida tra le cosche di โndrangheta Scalise e Mezzatesta nellโarea montana della provincia catanzarese.
In manette sono finiti Pino Scalise, 60 anni, Luciano Scalise (40), Andrea Scalzo (37), Angelo Rotella (35), Vincenzo Mario Domanico (42), Salvatore Domenico Mingoia (53), Cleo Bonacci (56), Eugenio Tomaino (54), Giuliano Roperti (49), Ionela Tutuianu (41), Giovanni Mezzatesta (42) e Livio Mezzatesta (49).
L’accusa nei loro confronti รจ quella di associazione di stampo mafioso. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, anche i reati di estorsione, violenza privata, sequestro di persona, danneggiamento, detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo e dalle finalitร mafiose.
I particolari sono stati resi noti durante la conferenza stampa in Procura a Catanzaro alla quale hanno partecipato il procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, il comandante provinciale dei Carbinieri del capoluogo, colonnello Marco Pecci e il tenente colonnello Giuseppe Carubia, comandante del Reparto operativo di Catanzaro.
Secondo quanto emerso