Appalti truccati, reati di falso, corruzione e frode in pubbliche forniture. Sono questi i reati contestati ad alcune persone dalla Guardia di finanza di Cosenza che sta eseguendo in queste ore un’ordinanza di misura cautelare.
L’indagine è coordinata dalla DDA di Catanzaro. Maggiori dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa presso il comando della Guardia di finanza di Catanzaro alla presenza del procuratore capo Nicola Gratteri e dei comandanti regionale e provinciale di Cosenza della Gdf Fabio Contini e Marco Grazioli.
Da quanto appreso, la DDA ha disposto una misura cautelare dell’obbligo di dimora per il governatore della Calabria Mario Oliverio accusato di abuso d’ufficio in concorso con altri dirigenti coinvolti.
L’inchiesta sugli appalti pubblici coordinata dalla Dda di Catanzaro riguarda, secondo quanto si è appreso, due gare, una sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante un impianto sciistico in Sila.
Nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata anche l’aggravante dell’articolo 7 per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro.
Complessivamente le misure emesse dal gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale antimafia catanzarese al termine delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria diretto dal colonnello Michele Merulli, sono 16, due delle quali riguardano l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio (obbligo di dimora) e l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, già arrestato nel febbraio dello scorso anno nell’ambito di un’altra inchiesta perché accusato di essere intraneo alla cosca Muto.