COSENZA – La corte d’Assise d’Appello ha annullato l’ergastolo inflitto con rito abbreviato, a Francesco Attanasio, killer reo confesso dell’omicidio di Damiano Galizia, avvenuto il 26 aprile 2016 a Rende, rideterminando la pena in 15 anni di reclusione e riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti dei futili motivi.
Il gup, inoltre, aveva aggravato il capo di imputazione da semplice occultamento, come qualificato dalla Procura di Cosenza, in sottrazione e distruzione di cadavere. In appello, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Francesco Gambardella e Francesco Formica, la corte ha ritenuto corretta la qualifica del reato di semplice occultamento.
Francesco Attanasio, dopo l’omicidio, si rese irreperibile per due giorni per poi consegnarsi alle forze dell’ordine e fare ritrovare il cadavere di Galizia in un appartamento di Rende, avvolto in un tappeto e chiuso con del nastro adesivo. Attanasio affermò di avere ucciso Galizia con diversi colpi di Beretta calibro 9 dopo una lite nel corso della quale la vittima lo avrebbe schiaffeggiato per avere indietro un prestito di 17mila euro.
In seguito a questa vicenda, il 30 ottobre 2016, vennero uccise Edda Costabile e Ida Attanasio rispettivamente mamma e sorella di Francesco Attanasio, colpite all’interno del cimitero di San Lorenzo del Vallo (Cosenza) mentre pulivano la cappella di un loro congiunto morto trentanni fa. Un duplice omicidio per cui era stato arrestato Luigi Galizia, fratello di Damiano, che lo avrebbe fatto per vendicarsi di Attanasio che gli aveva ucciso il fratello.
Leggi anche
Tre cadaveri e un arsenale, il filo che conduce a San Lorenzo del Vallo