Non accenna a placarsi lo scontro tra Lega e M5s sui termovalorizzatori. “Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E senza ceppa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini parafrasando ironicamente un’espressione di Luigi Di Maio che giovedì aveva detto che in Campania “La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa”.
E Di Maio tenta di chiudere la polemica precisando: “A me dispiace che Salvini abbia deciso di lanciarsi in questa polemica e di creare tensioni nel governo”. “Ho passato ieri la giornata a Napoli ed erano tutti preoccupati per la salute. Devi fare delle strutture; perché in Lombardia ci sono tredici impianti e in Campania uno? Il rapporto non può essere di tredici a uno”, ha detto ancora Salvini.
“Non c’è nel contratto? Vallo a spiegare ai bambini che fra due mesi respirano merda”, ha detto il vicepremier. “Un’emergenza? Non lo dico io, ma quando il capo dei vigili mi dice che c’è il rischio di tornare alla situazione di 10 anni fa, devo fare qualcosa”, ha detto ancora sottolineando che i “No provocano roghi” di rifiuti.