Occhiuto indagato per progetti in Cina: “Nessun tornaconto”

Il sindaco di Cosenza: "Ogni tanto tirano fuori questa storia ma superemo anche questa. Io coinvolto solo per la nomina di Hauser"

Carlomagno
Occhiuto Hauser Clini
Da sinistra in primo fila Occhiuto, Hauser (vestito bianco) e l’allora ministro Clini

“Qualcuno è andato a scovare, per poi diffonderla, una notizia vecchia di diversi mesi pensando di farmi un danno in questo momento particolare. Ogni tanto tirano fuori questa storia ma superemo anche questa”. Lo dice il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto dopo la diffusione della notizia sull’indagine della procura di Roma che lo vede indagato insieme all’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, all’ex assessore del comune di Cosenza Martina Hauser, compagna di Clini, e ad altre persone per una serie di presunti reati connessi a finanziamenti ministeriali in alcuni paesi, tra cui la Cina. Occhiuto è coinvolto per la nomina ad assessore della Hauser, per gli inquirenti un motivo per “ingraziarsi” l’allora ministro attraverso la sua compagna. Per il sindaco invece la nomina è stata fatta di sua volontà senza tornaconti personali.

“Avevo ricevuto molto – spiega Occhiuto – prima dell’estate un avviso di conclusione delle indagini relative alla nota vicenda che ha coinvolto il ministro Clini nel periodo relativo al mio primo mandato di sindaco della città di Cosenza”.

“Risulto fra le 31 persone che sono state indagate ma solo per il fatto (in conclusione di indagine) di aver incaricato come assessore a Cosenza Martina Hauser”, ha detto Occhiuto. “Non c’è altro su di me (perché non c’era niente da trovare). Io ho sempre lavorato onestamente: mi hanno affidato progetti (i cinesi, e ancora prima di fare il sindaco) che ho portato a termine nel migliore dei modi possibile”, si difende il sindaco di Cosenza.

“La proposta di incarico a Martina (che era mia amica) – spiega ancora l’architetto – gliela feci personalmente in quanto ritenevo che la sua competenza potesse essere utile alla città, mentre in realtà Clini quando venne a conoscenza si mostrò addirittura contrario alla cosa. Lei poi in effetti fece un buon lavoro e ci diede una mano su diverse attività come la lotta all’amianto e la riqualificazione del canile”.

“Asserire che Martina o Clini abbiano avuto dei vantaggi per un incarico di assessore a Cosenza, mi sembra un fatto abbastanza paradossale (e che può essere chiarito) considerate le possibilità che i due avevano in quel periodo”.

“Anzi la mia proposta fu accettata da Martina quasi come facesse lei a me un favore personale. E in effetti se anche volessimo considerare l’aspetto economico, ma non era certo questo il motivo che avrebbe potuto spingere a Cosenza una come Martina Hauser, che in quel momento poteva accedere a qualunque tipo di incarico o consulenza, io credo che lei abbia speso più in viaggi e affitto casa nella nostra città di quanto abbia ricavato dall’incarico di assessore”.

“Il mio avvocato Nicola Carratelli, dopo aver letto tutti i documenti non riscontrando altro, mi ha rassicurato sul fatto che la vicenda per la parte che mi riguarda può essere certamente chiarita. Sono fiducioso perché tranquillo del mio operato, e rispettoso del lavoro dei magistrati. Supereremo anche questa”, ha concluso Occhiuto.

Difensore di Occhiuto: “Pm dovrà ascoltarlo prima di chiedere rinvio a giudizio”

“L’avvocato Nicola Carratelli – è scritto in una nota – ha già depositato una corposa memoria difensiva e il sindaco Mario Occhiuto ha chiesto di essere interrogato. Pertanto, il Pubblico ministero dovrà ascoltarlo prima di richiedere un eventuale rinvio a giudizio”.

“Lavori commissionati e pagati da governo cinese” – “Ciò che Mario Occhiuto è in primo luogo certo di poter dimostrare, – prosegue la nota – è che i suoi rapporti professionali con la Cina sono antecedenti rispetto al rapporto con il ministro Clini e nascono perlopiù dalla sua personale amicizia con il sinologo Francesco Sisci, originario di Villapiana. Tutti i progetti realizzati in Cina, sono stati commissionati direttamente dal governo cinese, per come documentato dai pagamenti ricevuti con sistemi ampiamente tracciabili”.