Un devastante tsunami ha colpito le coste indonesiane nel territorio di Sulawesi, città di Palu, dove oggi si è verificato un potente terremoto di magnitudo 7.7 che ha provocato crolli e molte vittime. In un video amatoriale girato con un telefonino si vede un’onda alta diversi metri arrivare sulla costa e spazzare via ogni cosa, fabbricati, auto e altre cose per arrivare centinaia di metri all’interno del centro abitato.
Ci sono diverse centinaia di vittime (si parla di oltre 300) e dispersi, secondo quanto riferito dalle autorità locali citate dai media. C’è stata confusione nell’allerta tsunami: era stata lanciata ma poi revocata e questo non ha consentito a cittadini di rifugiarsi ai piani più alti. Chi c’è riuscito lo ha fatto quando le onde erano già visibili in mare. Diverse scosse di magnitudo 5 e 6, poi quella più forte 7.7, si sono verificati oggi in Indonesia.
Per il sisma si registrano crolli che hanno provocato morti e feriti. Al lavoro la locale protezione civile per verificare la tenuta degli edifici duramente colpiti dalle scosse di oggi. Lo scorso agosto nell’isola di Lombok un terremoto di magnitudo 6.9 ha provocato la morte di oltre cento persone.
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Nella zona sono molto frequenti i forti terremoti e gli tsunami, tuttavia non esistono misure strumentali dello tsunami perché l’area è scarsamente coperta dai mareografi, strumenti essenziali per valutare l’evento in tempo reale e stimare l’altezza massima raggiunta dalle onde.
Al momento, le notizie dalla zona appaiono molto frammentarie, a causa dell’interruzione della rete elettrica, delle comunicazioni e l’arrivo del buio. Secondo le prime notizie, confermate da agenzie di stampa internazionali, ci sarebbero numerosi dispersi, crolli di edifici e una nave che si è arenata in terraferma.
Anche in occasione di questo drammatico evento – spiegano gli esperti dell’Ingv – i social media hanno costituito un’importante fonte di informazioni, in grado di ovviare – seppur parzialmente – al temporaneo black-out delle reti elettriche e telefoniche.