La ‘ndrangheta nella gestione dei canili, arresti

Carlomagno

canileUna vasta operazione di polizia coordinata dalla Diresione Distrettuale Antimafia della procura di Reggio Calabria ha portato a 11 provvedimenti di custodia cautelare. L’inchiesta, denominata Happy Dog, ha consentito di accertare l’infiltrazione nel settore canino degli interessi di persone ritenute vicine alla cosca Zagari-Fazzalari-Viola della ‘ndrangheta, con conseguente condizionamento degli appalti indetti dal Comune di Taurianova per l’assegnazione dei servizi di custodia e assistenza nei canili privati.

Dall’inchiesta sono emerse anche le presunte condotte intimidatorie ed estorsive ai danni di un imprenditore del settore della custodia canina, vessato anche da persone vicine alle cosche di Platì e Sant’Ilario sullo Ionio. Tra le persone per le quali sono stati disposti gli arresti domiciliari c’è il direttore del servizio veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, Antonino Ammendola.

In carcere sono finiti Francesco Fava, 60 anni di Taurianova; Antonio Fava, (56 anni, di Taurianova) e Domenico Marando (37 anni, di Locri ma residente nel Milanese).

Domiciliari per Luigi Bartolo, nato a Cirò Marina il 1962, residente a Melissa; il già citato Antonino Ammendola, Taurianova, classe 1952; Vincenzo Brizzi nato a Bianco il 1956, residente a Locri; Maria Antonia Catania, nata a Treviso il 1954, residente a Gioia Tauro.

Obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per Loredana Cogliandro nata a Cinquefrondi il 1987, residente a Taurianova; Eduardo Perri nato a Falerna il 1955, residente a Lamezia Terme e Edoardo Faiello nato a Locri il 1975;

Obbligo di dimora per Antonio Ferraro nato ad Acquaro il 1964, residente a Taurianova. Parte offesa dei reati in contestazione è un imprenditore del settore canino della Locride.

L’INCHIESTA – Due sono le vicende criminose oggetto delle articolate indagini svolte dal Commissariato P.S. di Bovalino e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria in persona del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e dei sostituti procuratori Antonio De Bernardo (oggi in servizio presso la Procura della Repubblica di Catanzaro), Francesco Tedesco e Giovanni Calamita.

La prima trae origine da una denuncia sporta nel 2014 dall’imprenditore della Locride in merito ai tentativi estorsivi aggravati dal metodo mafioso, perpetrati ai suoi danni da BARTOLO Luigi, gestore di un canile di Rocca di Neto (Mister Dog srl), con il contributo di PERRI Eduardo e FAIELLO Edoardo (che negli stessi giorni facevano pervenire alla p.o. un messaggio estorsivo di identico contenuto) per costringerlo a rinunciare all’espletamento del servizio di custodia ed assistenza di cani randagi del comune di Taurianova, a seguito di appalto pubblico che l’imprenditore vittima di estorsione si era aggiudicato, al fine di favorire i fratelli imprenditori taurianovesi FAVA Antonio e FAVA Francesco, la cui società (la Happy Dog srl) era stata affidataria del servizio fino a quando non era stata estromessa dalla partecipazione alla nuova gara a causa di un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria, poiché i titolari erano ritenuti contigui – per vincoli familiari e frequentazioni – alla cosca FAZZALARI-ZAGARI-VIOLA, egemone nel comune di Taurianova.

Tale fatto delittuoso andava ad inserirsi in più ampio contesto di condotte anticoncorrenziali finalizzate ad ostacolare e screditare l’operato del citato imprenditore della Locride, anche attraverso campagne mediatiche e denigratorie con il coinvolgimento di trasmissioni televisive locali e nazionali, poste in essere con il concorso di funzionari pubblici infedeli (AMMENDOLA Antonino e BRIZZI Vincenzo) ed esponenti di associazioni animaliste (CATANIA Maria Antonia), nell’interesse dei FAVA, i quali, unitamente a FERRARO Antonio (direttore sanitario della Happy Dog) e COGLIANDRO Loredana (nuora di FAVA Antonio), sono a vario titolo coinvolti anche nella commissione dei delitti di intestazione fittizia e truffa aggravata, per cui è stato disposto il sequestro preventivo nei confronti delle società Happy Dog, Rifugio Canino il Parco a loro facenti capo, unitamente aMister Dogriconducibile all’indagato BARTOLO Luigi.

La seconda vicenda criminosa scaturisce da un’ulteriore denuncia sporta l’8 gennaio 2016, presso il Commissariato di P.S. di Bovalino, dallo stesso imprenditore della Locride in ordine alla pianificazione, ai suoi danni, di un’estorsione da parte di alcuni esponenti, anche di vertice, della ‘ndrangheta della Locride. L’indagine ha riscontato tre condotte poste in essere con metodo mafioso ed afferenti alla perpetrazione di un’unica tentata estorsione, ad esecuzione frazionata, ordita ai danni della vittima, dal mese gennaio al mese di agosto 2016, ad opera di MARANDO Domenico.

Riguardo a siffatta vicenda, il G.I.P. ha disposto la misura cautelare in carcere solo nei confronti di MARANDO Domenico, indagato, in concorso con altri soggetti, non colpiti da provvedimento coercitivo, per n. 3 episodi di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, finalizzati ad ottenere somme di denaro nonché alla cessione gratuita di un terreno

Le indagini venivano svolte con la collaborazione della vittima e con il supporto di numerose operazioni di intercettazione telefoniche ed ambientali.

Su richiesta della D.D.A., il G.I.P. ha disposto altresì il sequestro preventivo delle seguentiimprese e del relativo patrimonio aziendale:

– impresa “Happy Dog s.rl.” con sede a Taurianova (RC);
– impresa “Rifugio Canino il Parco s.r.l.” con sede a Taurianova (già con sede a Torino);
– impresa “Mister Dog s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR).

È emerso, infatti, come i fratelli FAVA, avvalendosi della società sopra indicate, abbiano posto in essere gravi condotte perturbative della libera concorrenza sul mercato di riferimento, finalizzate ad imporre, attraverso il ricorso a metodologie violente e di stampo mafioso, un regime di monopolio illegale.

Alla fase esecutiva ha preso parte anche personale dei Commissariati P.S. di Cittanova, Taurianova e Polistena ed autopattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Meridionale” di Siderno.