Forse già mercoledi, il presidente Mattarella scioglierà la sua “riserva” e affidare l’incarico per la formazione del nuovo governo giallo-verde. Il nome condiviso dalle due forze politiche, Lega e M5s, è quello del prof. Giuseppe Conte, ma è al Quirinale che spetta l’ultima parola. Domani in mattinata il capo dello Stato riceverà i presidenti di Camera e Senato, poi una breve pausa di riflessione.
Se Conte diventasse il nuovo presidente del Consiglio dei ministri, Di Maio e Salvini potrebbero anche assumere la delega di vicepremier per meglio gestire Palazzo Chigi insieme al professore. Il primo punta, poi, a guidare un superministero che accorpi Sviluppo Economico e Lavoro gestendo temi, come il reddito di cittadinanza, cari al Movimento.
E anche per Salvini la scelta del ministero è prettamente elettorale: quello dell’Interno, a capo del quale il leader della Lega punta a mettere in campo le priorità più care alla sua storia politica, ovvero sicurezza e gestione dei migranti.
E sul tavolo restano due nodi delicati, legati all’Economia e alla Difesa. “C’è una differenza di visione con il Colle”, spiega chi sta seguendo una trattativa che vede la Lega puntare, oltre che al Viminale, anche alla Difesa, con la proposta di Lorenzo Fontana. Ma l’idea che l’intero pacchetto ministeriale sulla sicurezza vada a una forza come la Lega non convincerebbe il Colle.
Così come, al Quirinale, serpeggerebbe più di un dubbio sull’assegnazione del ministero del Tesoro a un tecnico M5S come Andrea Roventini. Più apprezzata, forse, la scelta del più navigato Giancarlo Giorgetti, dato tuttavia in pole (assieme a Claudio Borghi) anche come sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Per il resto il totoministri vede Giampiero Massolo quasi sicuramente alla Farnesina, Laura Castelli in pole per la P.A., Giulia Grillo verso la Sanità. Per la Lega Nicola Molteni potrebbe guidare l’Agricoltura (per il quale circola anche il nome di Fontana), Gian Marco Centinaio è in pole per gli Affari Regionali o per il nuovo ministero del Turismo, Giulia Bongiorno è tra i favoriti per Riforme e Rapporti con il Parlamento (in merito al quale non si esclude la scelta di Riccardo Fraccaro). Il dicastero dei Trasporti dovrebbe andare alla Lega (tra i nomi si fa quello di Stefano Candiani) così come quello dell’Ambiente (in pole Lucia Borgonzoni).
Sport e Beni Culturali andranno probabilmente al M5S: i nomi in pole sono quelli di Domenico Fioravanti e Emilio Carelli. Tra i tecnici favorito anche il rettore della Statale Gianluca Vago all’Istruzione mentre Vincenzo Spadafora, fedelissimo di Di Maio, è in pole per gli Affari Europei.