Sono svaniti i sogni del Crotone della permanenza in serie A. La sconfitta a Napoli per 2-1 fa retrocedere i calabresi in B, con le dirette rivali che conquistano la salvezza: il Cagliari ha prevalso sull’Atalanta e la Spal ha asfaltato la Sampdoria.
La squadra di Zenga aveva l’obbligo di vincere, ma anche se avesse vinto al San Paolo, il Cagliari avrebbe dovuto pareggiare, per cui niente: a ritroso bisognerebbe ripiangere, inutilmente, sulle occasioni sprecate durante il campionato, in particolare sugli scontri diretti, persi tutti o quasi.
Un Crotone non brillante al San Paolo, animato di tanto cuore ma senza un vero spirito di rivalsa, che ha ceduto ai vice campioni d’Italia senza dargli mai concrete preoccupazioni, eccetto quella staffilata di Tumminello a fine partita. Delusione palpabile tra i tifosi a Crotone e in tutta la Calabria che guardavano a Napoli con un pizzico di speranza, anche “solidale” tra squadre del sud.
Al tecnico Zenga non è riuscito il miracolo che fece Davide Nicola la scorsa stagione, quando strappo all’ultima partita la permanenza in A: una salvezza storica che valse più di uno scudetto; con una squadra “limitata” e pochissimi punti all’andata, al giro di boa riuscì in una scalata rimasta nella storia degli annali rossoblù. E alla fine il tecnico “biondo” in bici pedalò da Crotone a Torino in promessa alla salvezza conquistata.
“Le battaglie può perderle solo chi le combatte… grazie lo stesso ragazzi, arrivederci a presto in Serie A”, è scritto sul sito del Crotone. Peccato!