Silvio Berlusconi è di nuovo candidabile. Il leader di Forza Italia ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la riabilitazione. Una decisione che cancella tutti gli effetti della condanna subita nell’ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013. Condanna che aveva fatto scattare l’incandidabilità imposta dalla legge Severino. Se si dovesse andare alle elezioni, Berlusconi avrebbe il diritto di candidarsi ed essere eletto.
Il presidente di Forza Italia nei giorni scorsi sotto il pressing della Lega aveva fatto un passo indietro concedendo all’alleato Matteo Salvini di formare un governo con il Movimento 5 stelle senza rompere l’alleanza di Centrodestra. Una decisione dettata sia dallo stallo politico, ma anche dallo spauracchio del voto anticipato che secondo i sondaggi avrebbe portato a FI lo stesso risultato, o qualche punto in meno, delle politiche dello scorso 4 marzo.
In caso di un suo futuro diretto coinvolgimento le cose potrebbero cambiare. Da ambienti azzurri hanno sempre fatto notare che se ci fosse stato Berlusconi candidato il partito tricolore avrebbe ottenuto una percentuale maggiore rispetto al 14% racimolato a marzo, che di fatto ha consegnato alla Lega la leadership della coalizione. E non è un caso se già da ieri lo stesso cav e i suoi parlamentari auspicano che il governo tra Di Maio e Salvini non si faccia (“vogliono mettere la patrimoniale, e fare la legge sul conflitto di interessi”) nella speranza di tornare subito al voto.