Si allarga lo scandalo abusi sessuali nelle Ong. Dopo Oxfam, organizzazione umanitaria britannica sotto accusa per un centinaio di presunte violenze e festini a luci rosse ad Haiti e Ciad, nel mirino sono finiti anche le ong Save the Children e Christian Aid.
Dopo lo scandalo, i vertici di Oxfam si sono dimessi. Hanno lasciato il proprio incarico l’ad Mark Goldring e il suo vice Penny Lawrence, che si ritiene abbiano saputo delle orge ma avrebbero taciuto. E mentre la Croce Rossa inglese avrebbe ammesso 5 casi di molestie, arriva oggi un’autodenuncia di Medici senza Frontiere che ammette come anche nella loro organizzazione vi siano stati casi di abusi.
Msf spiega che nel 2017 ha ricevuto segnalazioni su 40 casi di molestie molestie nelle proprie strutture, 24 dei quali di abusi sessuali, che sono stati identificati da indagini interne dell’organizzazione.
19 persone sono state licenziate, mentre gli altri membri del personale sono stati sanzionati in altri modi. Msf, mentre infuria la bufera su Oxfam, precisa che la “nostra leadership si è impegnata inequivocabilmente a combattere gli abusi”.
Nel 2017, rende noto l’organizzazione, c’erano più di 40.000 membri dello staff che lavoravano sul campo e ci sono stati 146 reclami o segnalazioni di reclami riguardanti “abuso di potere, discriminazione, molestie e altre forme di comportamento inappropriato”.