I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione denominata “la punta”, hanno eseguito, in Calabria, Lombardia e Veneto, misure cautelari personali nei confronti di un dirigente dell’Asp di Catanzaro, un dirigente della Regione Calabria e due manager della “Babcock Mission Critical Services Italia spa”, tutti indagati per concorso in “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.
Agli arresti domiciliari sono andati Eliseo Ciccone, di 65 anni, dirigente medico dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, responsabile della Centrale operativa Suem (servizio urgenza emergenza medica) 118 nonché coordinatore e responsabile del servizio di Elisoccorso calabrese; Salvatore Lopresti, di 58 anni, dirigente del settore n. 12 “Reti dell’emergenza/urgenza e tempo-dipendenti e trasporto sanitario” del Dipartimento tutela della Salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria, in qualità di coordinatore del gruppo di lavoro incaricato di predisporre il capitolato tecnico della gara per l’Elisoccorso alla Stazione unica appaltante nonché presidente della commissione di valutazione delle candidature presentate per ricoprire l’incarico di tecnico esperto aereonautico;
Monica Mazzei, di 50 anni, direttore vendite e flotta per l’Italia ed il Sud Europa della “Babcock Mcs Italia Spa” e Leano Bertola, di 38 anni, direttore commerciale Hems e Off shore della “Babcock Mcs Italia spa”.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro su richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del sostituto Vito Valerio della Procura della Repubblica di Catanzaro, diretta dal procuratore della repubblica Nicola Gratteri.
In particolare, le complesse attività investigative delegate alla guardia di finanza, condotte anche con l’ausilio di articolate indagini tecniche, hanno consentito di riscontrare la sussistenza di accordi collusivi tra gli indagati tesi ad alterare il contenuto del capitolato tecnico della gara d’appalto, del valore di oltre 100
milioni di euro, prevista per l’affidamento del servizio di Elisoccorso sanitario Hems (acronimo di Helicopter emergency medical service) nella Regione Calabria, in favore della multinazionale.
Le indagini hanno permesso di accertare che i due pubblici ufficiali indagati, incaricati di predisporre il capitolato tecnico della nuova gara d’appalto, avrebbero reiteratamente intrattenuto contatti ed incontri con il management della “Babcock Mcs Italia spa” finalizzati a concordare la linea da seguire per incorporare, nel redigendo capitolato, i requisiti voluti dalla società, così da confezionare un bando su “misura”, in spregio dei principi di imparzialità dettati dal legislatore in materia di appalti.
Secondo l’accusa, nel tentativo di meglio dissimulare il perfezionamento dell’accordo delittuoso, gli indagati si sono adoperati affinché venisse nominato, a supporto del gruppo di lavoro incaricato di redigere il capitolato, un esperto aeronautico “vicino” alla stessa multinazionale.
Il perfezionamento delle condotte illecite è stato reso possibile grazie anche al concorso di un’altra dipendente della Babcock, segretaria di Bertola, Sara Corideo, di 26 anni, assistente commerciale della società, incaricata di gestire la partecipazione alle gare d’appalto, indagata a piede libero.
Oltre ai provvedimenti cautelari agli arresti domiciliari nei confronti dei dirigenti pubblici e privati, è stata notificata un’informazione di garanzia nei confronti dell’altra dipendente della società. Egeguite numerose perquisizioni in Lombardia e Veneto mediante un massiccio impiego di finanzieri, che hanno consentito di sequestrare documentazione, computer e telefoni cellulari utili allo sviluppo delle indagini. le fiamme gialle, tra l’altro, stanno anche perquisendo in lombardia, presso due sedi della “Babcock Mcs Italia spa”, gli uffici dei due manager della multinazionale.
L’operazione odierna è un ulteriore sviluppo dell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica che ha già consentito nello scorso mese di luglio, per quanto attiene ai progetti co-finanziati dall’unione europea, di eseguire un provvedimento cautelare personale nei confronti di dirigenti e funzionari dell’asp di catanzaro per essersi appropriati complessivamente di circa 300 mila euro di risorse inerenti a un progetto di matrice comunitaria denominato “Stop and go” (da cui è scaturita l’omologa operazione) e, per quanto concerne la corruzione in atti giudiziari, nel mese di settembre sempre dello scorso anno ha portato all’interdizione dai pubblici uffici di un dirigente e di due funzionari dell’Asp di Catanzaro.