La Polizia di Stato di Reggio Emilia ha eseguito una misura cautelare emessa dal Gip di Bologna nei confronti di tre persone, definite esponenti di spicco della ‘Ndrangheta. L’indagine รจ su due omidici commessi nel 1992 nel Reggiano, in cui rimasero vittime il 33enne Nicola Vasapollo e il 35enne Giuseppe Ruggiero, nell’ambito di una feroce guerra di mafia combattuta tra Calabria e Nord Italia.
E’ l’operazione “Aemilia 1992”, coordinata dalla Dda di Reggio Emilia e la squadra mobile reggiana sta perquisendo anche altre persone coinvolte nelle indagini. L’inchiesta ha ricostruito la contrapposizione tra la cosca Grande Aracri-Dragone-Giampร e il sodalizio Vasapollo-Ruggiero in lotta per l’egemonia delle attivitร illecite tra le province di Crotone e Reggio Emilia.
Entrambe le vittime furono uccise nelle loro case, mentre si trovavano ai domiciliari. Per costringere Ruggiero ad aprire la porta, i killer simularono un controllo delle forze dell’ordine in divisa, con auto di servizio camuffata.
Nasce l’inchiesta Aemilia 1992, lo scontro tra clan a Reggio Emilia
Destinatari della nuova ordinanza sono Nicolino Grande Aracri, classe 1959 di Cutro (Crotone), a capo dellโomonima cosca operante in Calabria e attiva al nord; Nicolino Sarcone, classe ’65 di Cutro, considerato esponente di vertice del sodalizio โndranghetistico operante in Emilia, e Angelo Greco, detto โLinoโ, di San Mauro Marchesato, classe 1965, ritenuto capo della โndrina, esistente nel torinese, distacca di S.Mauro Marchesato, facente capo al locale di Cutro. I tre, tutti giร detenuti per altra causa, sono appunto ritenuti autori e mandanti di due omicidi che sconvolsero la comunitร reggiana nel 1992.
Lโomicidio di Nicola Vasapollo
Verso le ore 12.15 del 21.09.1992 Nicola Vasapollo si trovava solo nellโappartamento di via Pistelli 7 in Reggio Emilia, luogo in cui era sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, quando ricevette la visita di due persone armate le quali lo trucidarono con colpi di arma da fuoco. Gli assassini si allontanarono a bordo di una Fiat Uno che fu rinvenuta non molto lontano dal luogo del delitto, alle ore 22.00 dello stesso giorno. Lโautovettura usata dagli assassini fu accuratamente pulita con spray per la cancellazione di ogni impronta.
Lโuccisione di Giuseppe Ruggiero
Verso le ore 3.30 del 22/09/1992, una Fiat Uno riportante la scritta โCARABINIERIโ sulle fiancate ed il lampeggiante sul tetto entrava nel cortile della abitazione di Giuseppe Ruggiero in Brescello. Ne discendevano 2 persone vestite con lโuniforme dei Carabinieri, che, trucidarono con colpi di arma da fuoco il Ruggiero. Lโautovetturaera stata rubata poche settimane prima e fu abilmente trasformata in una gazzella dei Carabinieri per perseguire il fine spietato dellโomicidio. I due โcarabinieriโ altro non erano che due โndranghetisti
Le rivelazioni dei pentiti
Per questi omicidi erano giร stati condannati allโergastolo con sentenza divenuta definitiva il 02/05/1997 Raffaele Dragone e Domenico Lucente.
Le indagini svolte sulla scorta delle dichiarazioni di due collaboratori, Angelo Cortese e Antonio Valerio, i quali materialmente, avevano preso parte allโomicidio di Giuseppe Ruggiero hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di:
Nicolino Grande Aracri, ritenuto il mandante, e di Nicolino Sarcone, ritenuto lโesecutore materiale, in ordine allโomicidio di Nicola Vasapollo consumato a Reggo Emilia il 21.9.1992. Gli odierni arrestatiย sono anche considerati responsabili, a vario titolo, dellโomicidio di Giuseppe Ruggiero consumato a Brescello il 22.10.1992.
Potenza di fuoco per eliminare Ruggiero. La finta gazzella dei carabinieri
Lโomicidio venne compiuto da un corposo gruppo di fuoco che aveva inscenato un controllo di Polizia poichรฉ Ruggiero era ristretto, allโepoca, agli arresti domiciliari. Il gruppo aveva pianificato nei dettagli lโomicidio utilizzando tre autovetture rubate – tra le quali una โFiat Unoโ, appositamente camuffata in una โgazzellaโ dei Carabinieri, abbandonata sul luogo dellโomicidio – e due autovetture di copertura utilizzate, poi, per la fuga.
Lโattenta attivitร di riscontro effettuata dalla Squadra Mobile di Reggio Emilia, con il coordinamento della Mobile di Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, ha consentito di raccogliere numerosi riscontri in ordine alle dichiarazioni dei collaboratori e di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche in ordine allโomicidio perpetrato in danno di Nicola Vasapollo.
Sono stati visionati e studiati analiticamente decine di fascicoli anche relativi ad altri fatti di sangue inquadrabili, sempre, nella guerra di mafia combattuta nei primi anni โ90 in Calabria e nel Nord Italia in particolare nelle province di Reggio Emilia, Cremona e Mantova.
Lโesame dei tabulati telefonici generati, nel 1992, dalle utenze telefoniche degli indagati, la identificazione di compagne ed amanti dellโepoca, la ricerca di autovettura in uso nel 1992 agli indagati, di controlli del territorio o di contravvenzioni al codice della strada elevati in quellโanno, lo studio delle cartine topografiche degli anni 1990 e quelle attuali hanno restituito un quadro indiziario ritenuto solido e robusto dal Gip di Bologna.
ร stato anche ricostruito il percorso effettuato dal commando responsabile dellโomicidio Ruggiero che aveva imboccato un ponte, esistente nel 1992, che, oggi, non cโรจ piรน ed รจ stato sostituito da un altro ponte sopraelevato.
Il gip di Bologna ha riconosciuto sussistente lโaggravante mafiosa per entrambi gli omicidi che, quindi, possono essere inseriti in quadro di guerra โndraghetistica combattutasi, anche a Reggio Emilia, in quegli anni. Oltre ai tre arrestati vi sono due ulteriori persone indagate e destinatarie di perquisizione in data odierna.