8 Settembre 2024

Minniti: l’Europa non fa figli e importa migranti. “30mila foreign fighters”

Correlati

Minniti migranti AostaIl tema dei flussi migratori “divide, lacera e crea tensioni”, ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti in un incontro ad Aosta parlando di emergenza immigrati e crisi demografica nel nostro paese. Secondo il titolare del Viminale, per poter governare il fenomeno, bisogna partire da tre capisaldi che l’esponente di governo ritiene fondamentali.

“Una parte importante dei flussi migratori, – spiega il ministro – si gioca fuori dai confini italiani. Si gioca dall’altra parte del Mediterraneo nel rapporto tra continenti e singoli paesi”. E il punto è la “differenza demografica” tra “Europa e Africa”, fattore sbilanciato da una “imponente crescita” del continente nero su un’Europa, in sostanza, che non riesce più a fare figli ed è costretta a importare i figli degli altri paesi.

Un’Africa, però, che lega il proprio destino all’Europa non soltanto per la differenza demografica, ma anche “per le politiche dei sicurezza”, sottolinea Minniti riferendosi al terrorismo di matrice islamica che al di là dell’apparato militare sul campo, guarda Siria e Iraq, potrebbe ispirare fuori da quei confini “fedelissimi” della causa jihadista con ciò che ne consegue in termini di spargimento di sangue e terrore.

Paesi, con la Libia, culla del terrorismo internazionale che potrebbero presto subire un tracollo per l’offensiva militare della coalizione ma, che al tempo stesso, potrebbe risvegliare gli animi sopiti di molti aspiranti jihadisti sparsi nel globo.

Daesh è riuscita a reclutare, secondo le stime di molti servizi segreti, “da 25 a 30 mila foreign fighters” di stanza in circa cento paesi nel mondo. E nel momento in cui i combattenti si vedono costretti alla “ritirata” saranno costretti a tornare nei paesi di provenienza, tra cui l’Europa. Per questa ragione, spiega il ministro, c’è da tenere alta la guardia. “Noi siamo vitalmente interessati affinché l’Africa settentrionale”, area dove si muovono grossi interessi in ambito energetico, “non diventi una piattaforma della stato islamico”.

Ed è proprio la questione energetica che spinge gli analisti a considerare prioritario rapportarsi con un’area molto ricca di gas e petrolio avviando “politiche strutturate” per affrontare alla radice il fenomeno migratorio che nasce e fa leva, per volontà del califfato, sulla dipendenza energetica dell’Europa.


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

5 civili uccisi e 15 feriti in attacchi israeliani su tendopoli rifugiati a Gaza

Almeno cinque persone sono state uccise in un attacco dell'esercito israeliano su un campo profughi nella Striscia di Gaza...

DALLA CALABRIA

Imbocca l’autostrada contromano e si scontra con altra auto, grave anziano

Avrebbe imboccato contromano l'autostrada A2 del Mediterraneo allo svincolo Cosenza Nord, almeno stando alle prime informazioni ricevute, scontrandosi poi...

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)