Con un’affluenza del 42%, il “Si” ha ottenuto circa il 90% nel referendum tenuto in Catalogna per l’indipendenza dalla Spagna. Secondo il governo catalano se non ci fosse stata la repressione della polizia sarebbero andati a votare il 55% degli aventi diritto.
Al voto hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il “No” ha ottenuto il 7,8%. Migliaia di sostenitori dell’indipendenza, radunati in Plaza Catalunya, hanno esultato all’annuncio dei risultati mentre sulla centralissima pizza di Barcellona sventolavano un mare di bandiere ‘stellate’ dell’indipendenza catalana.
“La partecipazione dei chiamati al voto catalani – ha spiegato il portavoce del governo catalano Jordi Turull – avrebbe potuto raggiungere almeno il 55%” in “condizioni diverse”, cioè senza l’intervento nei seggi della polizia spagnola. Le schede conteggiate, 2,262 milioni, rappresentano circa il 42,2% dei 5,3 milioni di aventi diritto. Ma secondo Turull altri 770mila elettori erano iscritti nei 400 seggi chiusi dalla polizia. La maggior parte delle persone contrarie all’indipendenza si ritiene non abbiano votato”.
Madrid “ha scritto una pagina vergognosa”, afferma il presidente Carles Puigdemont. Il vicepresidente afferma che spetterà ora al parlamento catalano decidere se dichiarare l’indipendenza. Il capo del governo spagnolo Mariano Rajoy presiederà lunedì la direzione del partito popolare per analizzare le iniziative degli indipendentisti in Catalogna e le ultime dichiarazioni del presidente catalano Carles Puigdemont.
Il presidente ieri aveva fatto sapere che qualsiasi responso delle urne “è invalido perché illegittimo. La Costituzione spagnola prevede l’autonomia ma non la secessione”. E’ stata una domenica di violenza in Catalogna dove migliaia di agenti inviati da Madrid hanno selvaggiamente picchiato i catalani che si recavano ai seggi per votare.