Gli oltre 33 milioni di euro raccolti via Sms per il sisma che ha duramente colpito il centro Italia ad agosto e ottobre 2016 e destinati ai terremotati, non sarebbero mai arrivati a destinazione. Lo scrive oggi il Fatto Quotidiano.
Il Fatto cita quanto ha affermato ieri il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi dal palco di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia, proprio in merito alla mancata destinazione dei fondi Sms di solidarietà “alle persone e a quei paesi devastati”.
Sulla vicenda la procura di Rieti avrebbe aperto una inchiesta per accertare che fine abbiano fatto i fondi dei messaggini solidali destinati ai terremotati, e avrebbe convocato nei prossimi giorni il sindaco di Amatrice per capirne di più.
Il Fatto fa riferimento a interventi “estranei alle aree pertinenti”, come, ad esempio, “una pista ciclabile in un paese delle Marche non colpito dalle scosse”, una delle opere inizialmente proposte dalla Regione Marche.
La Protezione civile: Non è vero – “Nessun euro donato dagli italiani è sparito”, sottolinea il Dipartimento della Protezione civile. “Infatti, i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma”. Il Dipartimento aggiunge che le donazioni sono (ancora) “nella contabilità del Commissario straordinario” per la ricostruzione.