“Un’indagine fatta di prove, non di gravi indizi di colpevolezza. Un’indagine corroborata da documenti inoppugnabili”. Così il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri definisce l’operazione “Stop and go”, che lunedì mattina ha portato a due misure cautelari ai domiciliari e 7 misure interdittive nei confronti di dirigenti e funzionari dell’Asp di Catanzaro, indagati per concorso in peculato e favoreggiamento personale.
“Sono stati rubati fondi destinati all’assistenza domiciliare agli anziani – prosegue Gratteri –, rubati in modo scientifico e cinico soldi destinati agli anziani, addirittura uno degli indagati con questi fondi ha portato tutta la famiglia in Spagna a villeggiare.
“Si tratta delle tasse della gente, di fondi europei destinati a migliorare la qualità della vita di malati anziani a casa, persone bisognose che non avevano i soldi per curarsi. E chi ha rubato così deve andare in carcere, non agli arresti domiciliari”, conclude il procuratore.
Più miti sono state invece le disposizioni del gip Barbara Saccà rispetto alle richieste della Procura che aveva invocato tre arresti in carcere e tre ai domiciliari. Una decisione, quella del gip, rispetto alla quale l’ufficio di procura valuterà gli interventi da prendere, alla luce anche degli interrogatori che ci saranno nei prossimi giorni.
Per l’aggiunto Giovanni Bombardieri quello della Guardia di finanza è un lavoro certosino che ha dato la possibilità di documentare una sottrazione di fondi “spudorata”. Fondi europei destinati allo sviluppo di bandi per la gestione dei servizi per gli anziani. “Accanto alla documentazione ufficiale esisteva una documentazione ufficiosa, veniva presentata una rendicontazione artefatta per poter lucrare su delle spese che in realtà erano di gran lunga inferiori”, ha spiegato Bombardieri.
“Si sono “distinti” per “l’incapacita” non solo nella realizzazione di un contributo quanto per la sottrazione di fondi che avveniva in maniera spudorata”, ha detto il magistrato.
“Il progetto ‘Stop and go’ – ha spiegato il comandante del Nucleo di polizia tributaria, Carmine Virno – e’ un progetto della commissione europea che e’ partito nell’aprile del 2014 per un periodo d tre anni, con la finalita’ di migliorare i servizi forniti agli anziani, finanziato al 20% dalla comunita’ europea e il resto a spese della Regione Calabria”.
“I responsabili delle attivita’ del progetto, ha spiegato il colonnello, non hanno fatto altro che fare una consultazione di mercato. Sul sito dell’Asp e’ stato emesso un avviso in cui si dava notizia dell’apertura del progetto. Tutto quello che hanno fatto i responsabili e’ stato quello di prendere 11 questionari che hanno disposto i soggetti interessati dal progetto.
“Sono state svolte intercettazioni sia telefoniche che ambientali – ha detto il colonnello William Vinci del Gruppo tutela spesa pubblica – in alcune riprese gli indagati stavano scrivendo il registro delle presenze del progetto. Registro che a distanza di tempo siamo andati a sequestrare. Dopo avere percepito i soldi, quando si e’ manifestata la necessita’ di consuntivare il lavoro svolto hanno messo a posto le carte. Hanno creato, seduti intorno a un tavolo con il calendario dei mesi passati in mano, le presenze sul registro che era obbligatorio per la rendicontazione di questo progetto”. (Il Velino)