E’ morto per un’encefalite, un’infiammazione dell’encefalo, il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni deceduto il 27 maggio nell’Ospedale “Salesi” di Ancona dopo essere stato curato a casa per un’otite bilaterale solo con preparati omeopatici e non con gli antibiotici.
Queste le prime indiscrezioni apprese dall’Ansa sull’autopsia conclusasi oggi ad Ancona. Il medico legale, il dottor Mauro Pesaresi, attende di conoscere l’esito degli esami istologici e il dettaglio dei preparati omeopatici somministrati al bimbo per stabilire le cause dell’infezione.
I genitori di Francesco e il medico omeopata sono indagati per omicidio colposo in concorso e La mamma e il papà del piccolo hanno dato il consenso alla donazione degli organi che hanno salvato altri tre bimbi.
I carabinieri hanno effettuato una perquisizione nella casa di Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata indagato, sequestrando farmaci, telefoni, computer e ricettari. I carabinieri del nucleo investigativo di Pesaro hanno invece prelevato nella casa dei genitori del piccolo, a Cagli, farmaci e telefoni, notificando loro l’informazione di garanzia. Lunedì verrà eseguita l’autopsia sul corpo del piccolo, a cui sono stati prelevati degli organi che hanno salvato altri tre bimbi. L’indagine è condotta dalla Procura di Urbino.
“Siamo riusciti a rispettare la volontà dei genitori – dice all’Ansa la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace -. Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo”. I familiari di Francesco, la cui morte ha suscitato una marea di polemiche sulla medicina omeopatica “sono estremamente provati. Sono persone normali, non hanno un atteggiamento talebano, con loro si è instaurata una bella relazione”.