Caso Bergamini, Facciolla riapre il caso: “Non ipotizzabile suicidio”

Carlomagno

Denis BergaminiIl caso di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza calcio trovato morto in circostanze misteriose a Roseto Capo Spulico nel 1989,  è stato riaperto. Ad annunciarlo in una intervista a “Rai Sport” il procuratore capo della procura di Castrovillari, Eugenio Facciolla.

A distanza di 28 anni dalla morte e dopo indagini riaperte e archiviate, il fascicolo d’inchiesta dopo circa un anno e mezzo (il caso era stata archiaviato a fine 2015) è stato nuovamente rispolverato e riposto sulla scrivania della procura competente retta oggi da Eugenio Facciolla. A chiedere fortemente la riapertura, oltre a nuovi elementi (perizia dei legali della famiglia e nuove indagini della procura), la sorella del calciatore, Donata, che non ha mai creduto alla versione del suicidio.

“Procederemo con la riesumazione del cadavere – ha detto Facciolla – perché vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti di quello che non è un suicidio, non è ipotizzabile come un suicidio”. E se non si tratta di suicidio, è omicidio.

Contestualmente alla riapertura delle indagini su Denis Bergamini sono stati iscritti nel registro degli indagati l’ex fidanzata Isabella Internò, unica testimone del presunto suicidio, e Raffaele Pisano, l’autista del camion sotto cui giaceva il corpo senza vita del giocatore. L’ipotesi è omicidio in concorso. La riesumazione della salma verrà effettuata il 2 maggio in provincia di Ferrara.