Era inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi, Santo Vottari, uno dei protagonisti della faida di San Luca, arrestato nella notte a Benestare nel reggino dai carabinieri di Reggio Calabria e dallo squadrone cacciatori Calabria. Il blitz è avvenuto a conclusione di articolata attività d’indagine coordinata dalla Dda di Reggio Calabria.
Quando i militari lo hanno scovato nel cuore della notte, il 44enne non ha opposto resistenza. Subito dopo l’irruzione delle forze speciali, ha fornito le proprie generalità lasciandosi ammanettare.
I militari lo hanno individuato all’interno di un “bunker” sotterraneo in muratura ricavato all’interno di altro “bunker”, già rinvenuto in passato, situato nel seminterrato dell’edificio su più piani e costituito da diversi appartamenti ove dimora tutta la famiglia Vottari.
Era ricercato dal 2007, allorquando si è sottratto all’arresto nell’ambito dell’operazione “Fehida”. Su di lui pendeva un mandato di cattura a seguito di una condanna alla pena di 10 anni e 8 mesi per i reati di associazione di tipo mafioso.
Santo Vottari, è ritenuto elemento di vertice del locale di ‘ndrangheta di San Luca e zone limitrofee che ha ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale ed internazionale.
L’ormai ex latitante è figlio di Giuseppe Vottari, assassinato a Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria) il 2 ottobre 1986, a seguito di un summit chiarificatore di due clan rivali operanti nel comprensorio di Motticella, e nipote di Francesco Antonio Vottari, capostipite della famiglia Vottari alias “Frunzu”, inquadrata nella cosca “Pelle-Vottari”, che si contrappone alla cosca “Nirta-Strangio” in una cruenta faida, che si protrae dagli anni ’90 ed ha provocato decine di morti nelle opposte fazioni, culminata il 15 agosto 2007 nella tristemente nota strage di ferragosto consumata a Duisburg, con l’omicidio di ben sei persone.