E’ caccia spietata a Anis Amri, il profugo tunisino di 24 anni sospettato dalle autorità tedesche di essere l’autore della strage al mercatino di Natale. La polizia tedesca ha perquisito il centro profughi a Emmerich sul Reno, in Nordreno-Vestfalia al confine con l’Olanda, ma senza esito.
L’operazione si è svolta nelle prime ore di giovedì ed è durata un’ora. In azione 100 agenti, tra cui alcuni delle unità speciali. L’attentatore al mercatino di Natale ha provocato almeno 12 morti e decine di feriti. Il tunisino avrebbe sequestrato il Tir al polacco e si è fiondato tra le baracche del mercato vicino la chiesa del Ricordo. Sarebbe stato l’autista polacco Lukasz Urban, poi trovato morto all’interno della cabina, a deviare il tir sullo stradone evitando così che il bilancio fosse più pesante.
Intanto, secondo quanto scrive l’Ansa, Anis Amri risulta essere stato 4 anni in carcere in Italia, a Palermo. Era considerato una persona molto violenta. Dopo aver scontato la pena ha ricevuto un provvedimento di espulsione dal nostro paese. Provvedimento che, però, non è andato a buon fine perché le autorità tunisine non hanno effettuato la procedura di riconoscimento nei tempi previsti dalla legge. L’uomo ha successivamente lasciato l’Italia per la Germania.
Il tunisino è da considerarsi “armato e pericoloso”. E’ quanto si sottolinea nel mandato di cattura dell’uomo che ha usato almeno “sei diversi nomi e tre diverse nazionalità”. Il giovane era stato indagato dalle autorità del Nordreno-vestfalia per il sospetto di preparare un grave reato contro lo Stato: lo ha detto il ministro dell’Interno del Land Ralf Jaeger, in una conferenza a Duesseldorf.
I documenti di Anis Amri sono stati ritrovati sul tir della morte di cui se ne è impadronito dopo una colluttazione con l’autista polacco del mezzo morto da eroe tentando di neutralizzarlo, ma senza successo. La Germania offre fino a 100.000 euro di taglia a chiunque fornisca informazioni che portino all’arresto del sospettato dell’attacco al mercatino di Natale a Berlino.
Dodici persone sono ricoverate per “ferite molto gravi”, dicono le autorità della capitale tedesca. Il ministero della Sanità afferma che alcuni dei feriti sono “in condizioni critiche”, senza specificarne il numero. Un attentato rivendicato dall’Isis. Il ministro dell’interno tedesco, Thomas de Maizière, ha annunciato che è stato emesso un mandato di cattura per tutta l’area Schengen, nei confronti “di un nuovo sospettato, non necessariamente il colpevole”, ma i dubbi sono pochi. Il pakistano fermato subito dopo la strage è risultato estraneo all’attentato.