“Quello sul 2016 è un bilancio diverso rispetto agli anni precedenti in cui ho guidato l’Amministrazione della città. Come ben sapete abbiamo avuto la sfiducia all’inizio di febbraio, quindi un periodo di interruzione anticipata e forzata rispetto alla scadenza naturale del mio primo mandato e dopo quattro mesi di campagna elettorale sono stato rieletto. Si tratta di un anno di passaggio, spartiacque tra quello che è stato e quello che sarà”.
Il sindaco Mario Occhiuto ha esordito così, questa mattina, durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. In un salone di rappresentanza gremito di giornalisti, accompagnato dalla Giunta quasi al completo, il primo cittadino è partito dalla particolarità di un’annata che ha segnato per diversi motivi la sua esperienza al governo del Comune. Perché – con le elezioni dello scorso giugno nel mezzo – ci sono un prima e un dopo ormai definiti.
“Il mio – ha affermato Occhiuto – è un lavoro di squadra portato avanti dalla Giunta, dallo staff, dai dirigenti e da tutti i collaboratori. È un lavoro corale. Ci sono risultati su tutti i fronti, alcuni evidenti, altri in itinere. Siamo qui oggi per testimoniare che un lavoro che ha a monte un’idea, un “pensiero” preciso, può cambiare una città”.
Architetto di professione, Mario Occhiuto ha impresso su Cosenza, in questi ultimi 6 anni, una trasformazione complessiva a cominciare proprio da una visione urbanistica mirata. “Le città non cambiano da sole, cambiano con l’impegno degli uomini – ha sottolineato – Non si può nascondere, ad esempio, che l’imponente opera di piazza Bilotti sia stata resa possibile in tempi record grazie alla nostra Amministrazione. Ma è indubbio anche che la città cambia se tutti quanti la cambiamo. Non solo il Sindaco”.
Giusto un accenno al periodo di vacatio amministrativa: “Ovviamente la gestione commissariale ha rallentato questo processo di cambiamento perché il Commissario prefettizio com’è noto si occupa solo della gestione ordinaria. Ma non siamo qui per piangere sul latte versato”.
Voltando pagina, una bella notizia: “L’assessore Luciano Vigna – ha detto Occhiuto soddisfatto – mi ha appena comunicato che per la prima volta chiudiamo il bilancio con un avanzo di cassa. A tal riguardo, ricordo che abbiamo evitato il dissesto finanziario con un piano di riequilibrio, scegliendo la strada del pre-dissesto che è stata anche la strada più rischiosa per noi, in quanto ci siamo assunti le nostre dirette responsabilità quando invece, optando subito per il dissesto, avremmo potuto indirizzarle alle precedenti Amministrazioni”.
Dopo questo incipit, il Sindaco si è addentrato spedito nell’elenco programmatico, tra slide e spiegazione dei singoli progetti (“dal punto di vista programmatico e finanziario, questi progetti vanno impostati nel primo anno di Amministrazione”). Come sempre, dal particolare al globale. E viceversa.
“Cosa faremo? Insisteremo molto sulle attività per il Sociale. A breve inizieremo le opere di riqualificazione a via Popilia e a Serra Spiga. Diciotto milioni di euro saranno destinati alla città di Cosenza per interventi a favore delle periferie, grazie a progetti ad hoc che abbiamo presentato. In questo modo ribalteremo le politiche negative degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta che in tutta Italia hanno lasciato cose da cancellare. C’è inoltre l’Agenda urbana – ha ribadito Occhiuto – di cui parte dei finanziamenti saranno destinati a diminuire il precariato dei lavoratori delle Cooperative sociali”.
Ancora: “In questi anni di Amministrazione abbiamo ristrutturato quasi tutti gli istituti scolastici e proseguiremo in questa direzione. C’è un indirizzo specifico, poi, sul centro storico con la demolizione di alcuni edifici pericolanti. Abbiamo anche impegnato somme in bilancio per questo”.
La città, ha ripetuto più volte e in più passaggi Mario Occhiuto, è un progetto complesso e complessivo. “E non si può dire che Cosenza in questi anni non l’abbiamo cambiata. C’è un filo spaziale e temporale che lega la città di oggi alla città del passato, ovvero un’idea di città in cui tutti i cittadini si riconoscono”.
Nel salone di rappresentanza di palazzo dei Bruzi, sul pannello alle spalle del Sindaco si sono snocciolati in ampia sequenza i rendering e le tavole della “città che verrà”. Su viale Mancini, già viale Parco, giochi acquatici e spazi benessere, in quanto “si tratta di un luogo di cui in base alle esigenze moderne tutti possono beneficiare”.
Quindi i progetti relativi alla “città delle piazze. “Nell’ultimo anno – ha precisato Occhiuto – sulla riqualificazione che avevamo intrapreso c’è stato un blocco. Ora abbiamo intenzione di riprendere quel ritmo, accelerando il processo avviato. Piazza Amendola, ad esempio, diventerà centro della musica con il cineteatro Italia senza più sedute, per farne un posto di aggregazione sul modello delle capitali europee. Piazza Campanella, davanti il complesso monumentale di San Domenico, sarà spazio pedonale, così come nelle nostre intenzioni c’è la volontà di recuperare il sagrato delle chiese”.
E dunque piazza Bilotti. “È una piazza difficile – ha affermato – che, al contrario di altre piazze d’Italia, non è circondata da edifici suggestivi come ad esempio piazza della Signoria a Firenze. Dovevamo giocoforza arricchirla di un pavimento particolare in mancanza di quinte. Stiamo immaginando nella prospettiva futura elementi più riqualificanti come una galleria sul fondo oppure il rifacimento delle facciate dei palazzi. Sulla piazza ci saranno le sculture di Giuseppe Gallo, delle tensostrutture e anche del verde”.
Lo sguardo di Occhiuto sulla Cosenza dell’immediato futuro non si ferma certo qui: “Abbiamo intenzione di trasferire altrove l’autostazione – ha aggiunto – e, dov’è oggi, diventerà spazio per una delle stazioni hub con una sorta di mercato racchiuso da vetrate sulla struttura già esistente delle corsie degli autobus, visto che, nel centro urbano, non abbiamo un mercato fisso”.
Le immagini lasciate scorrere sulle descrizioni del Sindaco hanno continuato a mostrare le tante trasformazioni finalizzate a migliorare la qualità della vita dei cosentini: su viale Parco, lì nel cuore delle vecchie ferrovie, sarà realizzata un’area con molto verde. “Viale Parco – ha detto difatti Occhiuto – sarebbe probabilmente il parco lineare più grande che c’è in Italia all’interno di una città. Il verde è un elemento strutturale della città”.
E il verde, infatti, non mancherà neppure nella prevista riqualificazione di viale Magna Grecia, area votata ad essere la cittadella dello sport, con le sue strutture calcistiche, quelle per il tennis e con le piste di atletica del Campo scuola. Per non dire dello stadio San Vito-Gigi Marulla, altra grande opera pubblica, della cui imminente ristrutturazione (una vera nuova costruzione sull’esistente, con all’interno un auditorium e spazi per il marketing) il Sindaco ha già parlato con alcuni esponenti del Credito Sportivo.
A seguire: la sistemazione degli argini del fiume Campagnano, la suddetta riqualificazione dei quartieri periferici di San Vito e Serra Spiga, nonché di quella dell’ultimo lotto di via Popilia. “Qui – ha ulteriormente sottolineato Occhiuto – non basta rifare rifare i marciapiedi, perché questi quartieri devono diventare quartieri con funzionalità e con una loro riconoscibilità”.
A Vaglio Lise sarà collocato il mercato ortofrutticolo come pure la sede del Comando della Polizia municipale. Ed entro il dicembre del 2017, ha annunciato con fermezza il primo cittadino, sarà completato il planetario.
Tra le priorità dell’azione politico-amministrativa c’è la volontà di aumentare le aree pedonali che vengono immaginate con bici elettriche, ad esempio, implementando di conseguenza il servizio di trasporto pubblico urbano.
La città di Occhiuto, insomma, è una città sempre più sostenibile e attrattiva (“perché rendere la città più bella significa attrarre più turismo e sostenere così la ricchezza del nostro territorio, aiutando in tal modo anche le persone più bisognose senza più assistenzialismo ma con concrete opportunità di occupazione e sviluppo”).
Se quindi non ci saranno ostacoli né tentativi di ostruzionismo burocratico per ragioni di natura politica come del resto è già accaduto, si realizzerà il Museo di Alarico alla confluenza dei fiumi. Non solo: si riqualificherà il lungofiume della zona Gergeri e si concluderà, tra le altre cose, il ponte di Calatrava. Cosenza sarà luogo attrattore e riferimento culturale e turistico – quale comunque è diventata negli ultimi 6 anni – grazie alla notevole area commerciale nel centro urbano, da cui in piazza Bilotti prende vita un percorso museale all’aperto, che attraversa il Mab, le fontane musicali e giunge a sud, fino al centro storico, con il lungofiume e i BoCs Art e tutto il patrimonio storico-artistico della zona vecchia dominata dal bellissimo Castello svevo.
A conclusione della corposa attività programmatica enunciata, con le dovute incursioni nelle opere già realizzate, Mario Occhiuto ha risposto alle domande dei cronisti presenti in relazione alle numerose situazioni emergenziali che vengono affrontate quotidianamente dall’Amministrazione (bonifiche dall’amianto, carenza idrica dovuta alle sorgenti che non sono di competenza comunale, eccetera).
E ancora, sul progetto della Metroleggera, su una specifica domanda ha evidenziato: “Abbiamo sempre puntato a un sistema di trasporto pubblico sostenibile dell’area urbana, è risaputo. Purtroppo non ce lo hanno permesso. Così come si presenta adesso, la Metropolitana leggera di superficie è un’opera inutile e dannosa. Se la Regione modificherà il progetto in base alle nostre indicazioni, tenendo presente proprio come è cambiato oggi il sistema di trasporto pubblico, potremmo giungere a un accordo nell’ambito di più opere da finanziare. Allora arriveremmo a una reale collaborazione come dovrebbe essere nello spirito degli enti. Fermo restando – ha proseguito Occhiuto – che per quanto concerne la Metroleggera si tratta di passaggi che dobbiamo compiere contestualmente sul piano politico confrontandoci con i consiglieri comunali”.
Infine, gli auguri per il nuovo anno: “Mi piacerebbe essere ricordato come un Sindaco che ha migliorato questa città”.