Con 368 voti a favore, il governo Gentiloni ha ottenuto la fiducia alla Camera. I voti contrari sono stati 105 mentre si sono astenuti M5s, Lega e Ala. L’esecutivo del neo premier deve incassare la fiducia al Senato, scoglio che si annuncia più complicato senza i 18 senatori verdiniani che hanno deciso di non votare la fiducia per “scarsa considerazione” ottenuta da Gentiloni.
Il Presidente del Consiglio nel suo discorso in Aula a Montecitorio ha definito il proprio un governo “di responsabilità” che durerà “fin quando avrà la fiducia del Parlamento”.
Gentiloni “rivendica” come un punto di forza quello che altri considerano “un limite”: la continuità con il governo Renzi e il “grande lavoro fatto”. Su due temi proverà a fare di più: il sostegno alla classe media disagiata e il Sud.
Aventino del M5s, della Lega e di Ala che sono usciti dall’aula. Il capo del governo si rivolge sul finale della sua relazione: “La politica è confronto, non odio o post verità. Chi rappresenta i cittadini non deve diffondere paure”.