Abili e spregiudicati e, per carpire la fiducia delle vittime al fine di derubarli, i presunti truffatori si sarebbero presentati anche come finti poliziotti e carabinieri. La donna, in un caso, come la moglie di un Questore di Polizia. Eโ un quadro amaro quello che emerge dallโinchiesta, durata 4 mesi, che stamane รจ culminata con lโarresto di Armando Mosciaro e Antonella Salerni, di 39 e 48 anni, entrambi giร noti, ritenuti responsabili di almeno 4 casi di truffe e furti in danno di persone anziane.
IL MOSUD OPERANDI – Secondo lโaccusa, per portare a compimento le truffe i due studiavano minuziosamente le abitudini delle vittime. Ogni loro movimento era monitorato e analizzato per comprendere la vulnerabilitร e i punti deboli delle vittime predestinate. Alla fine si passava allโazione, certi di portare a casa il โmalloppoโ. I due agivano a volto scoperto, pur sapendo di essere ripresi dalle videocamere. La โmaestriaโ era quella di entrare in un modo e uscire in un altro, cercando di โmimetizzarsiโ o nascondersi.
La coppia avrebbe approfittato della condizione di โsolitudineโ delle vittime (in due circostanze nelle abitazioni non vi erano altri congiunti), di disabilitร fisica ( in un caso la vittima viveva con il marito colpito da grave disabilitร fisica) e di problemi di memoria.
Con questi presupposti i due avrebbero agito entrando nelle abitazioni e, una volta allโinterno, approfittando della gentilezza degli anziani padroni di casa (che probabilmente in quel momento, erano anche contenti di aver ricevuto una visita) avrebbero rubato soldi e gioielli. E poco importava degli affetti legati a fedine, catenine, anelli e orecchini magari “ereditati” dai malcapitati.
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In altre circostanze fermavano le vittime per strada e, presentandosi come appartenenti alle Forze dellโordine, offrivano la loro disponibilitร ad accompagnarli a casa e nel tragitto rubavano catenine dโoro o portafogli.
Di seguito le vittime dei raggiri di cui Mosciaro e Salerni sono al momento accusati. Al momento, perchรฉ la Squadra Mobile cosentina diretta dal dottor Giuseppe Zanfini, sospetta che i loro nomi possano essere associati a molti altri episodi, sempre in danno di persone anziane.
Vittima: T.A., di 76 anni
Lo scorso 5 settembre Salerni si sarebbe introdotta allโinterno dellโabitazione di T. A. La donna โ spiegano gli investigatori – si presentava come la moglie di un Questore e si offriva di accompagnarla a casa, in modo da carpirne la fiducia.
La vittima consentiva lโingresso nella sua abitazione offrendole ospitalitร . In seguito, dopo aver indotto la anziana signora a togliersi dal collo una catenina in oro ed averle sfilato un paio di orecchini, rappresentandole che non era prudente indossare oggetti di oro e rassicurandola che avrebbe riposto tali gioielli nella stanza da letto. In realtร Salerni, secondo quanto accertato, si impossessava dei gioielli e di una somma di denaro custodita allโinterno della borsa.
Vittima: P.A. di 81 anni
Lo scorso 15 settembre si presentava negli Uffici della Squadra Mobile di Cosenza la signora P.A. per denunciare un furto allโinterno della sua abitazione, avvenuto due giorni prima.
Lโanziana precisava che , mentre si trovava allโinterno della sua abitazione, insieme al marito, reduce da un delicato intervento chirurgico, riceveva la visita di due persone (un uomo ed una donna) che appena entrate nellโappartamento si appropriavano, con mezzi fraudolenti, di diversi gioielli preziosi.
Precisamente la Salerni giustificava la presenza con lโintenzione di effettuare una visita di cortesia, in tal modo carpiva la fiducia della vittima, che consentiva lโingresso nella sua abitazione offrendo loro ospitalitร .
Nei momenti successivi, mentre la Salerni si intratteneva con lโanziana signora, il Mosciaro rappresentando la necessitร di andare in bagno si recava nella stanza da letto e si impossessava di un orologio di valore, tre bracciali in oro massiccio, quattro paia di orecchini, due spille in oro, un girocollo in oro, una fede nuziale, sottraendoli da un cassetto del comรฒ.
Vittima: B.A. di anni 84
In piena estate, il 20 agosto, la Salerni si sarebbe avvicinata ad unโaltra donna anziana, B. A., presentandosi come appartenente allโArma dei carabinieri. Nella circostanza, prospettando alla vittima la presenza di persone sospette, le offriva la disponibilitร ad accompagnarla ad effettuare acquisti allโinterno de un minimarket.
In questo modo ne carpiva la fiducia e la vittima consentiva alla Salerni di sfilare le due catenine che aveva al collo, riponendole nella borsetta, prospettando la sussistenza di ragioni di sicurezza che sconsigliavano di indossare preziosi.
Successivamente la donna anziana, una volta accortasi che le due catenine non si trovavano nel borsellino, cerca di contestare, ma รจ a quel punto che interveniva Mosciaro (che fino a quel momento aveva svolto le funzioni di โpaloโ), il quale riferiva alla vittima che lโavrebbe aiutata nella ricerca delle catenine, simulando di avvisare i suoi parenti al fine di tranquillizzarla.
Infine Salerni invitava la vittima a cercare le catenine allโinterno della busta della spesa, e, dopo averla rassicurata circa il ritrovamento dei preziosi, chiudeva la busta con un gesto fulmineo ed accompagnava la persona offesa presso la sua abitazione, allontanandosi dopo essersi impossessata delle due catenine.
Vittima: T.A. di 83 anni
Quattro giorni piรน tardi, il 24 agosto Mosciaro e Salerni , simulando una pregressa conoscenza con lโanziano, D. F., al fine di carpine la fiducia, offrivano la disponibilitร ad accompagnarlo presso un esercizio commerciale con la loro autovettura. Allorquando la vittima prendeva posto sul sedile posteriore del veicolo, il Mosciaro si impossessava con destrezza del portafoglio custodito allโinterno del borsello, che la vittima aveva riposto sul sedile.