Roma – La Guardia di Finanza ha denunciato 517 persone per aver percepito in modo indebito l’assegno sociale erogato dall’Inps, ma non ne avrebbero avuto diritto in quanto fittiziamente residenti in Italia. La maxi truffa ai danni dello Stato è pari a circa 16,5 milioni di euro. L’operazione investigativa è stata denominata “Italians out”, e ha interessato 19 regioni e 81 province.
L’indagine, frutto di una”consolidato rapporto di collaborazione” tra la Guardia di Finanza e l’Inps, è finalizzato a prevenire e reprimere – precisa un comunicato della Gdf – le violazioni economico-finanziarie nel comparto della previdenza e dell’ assistenza. In particolare, il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Gdf ha sviluppato, sulla base dei dati forniti dall’Inps, un’analisi di rischio e coordinato una complessa attività investigativa, denominata appunto “Italians Out”, che ha portato all’individuazione ed interruzione di un diffuso sistema di percezione indebita della pensione sociale. 511 i casi irregolari individuati.
L’attività è stata condotta sull’intero territorio nazionale ed ha permesso di scovare centinaia di cittadini italiani che, successivamente all’ottenimento dell’assegno sociale, si erano trasferiti all’estero non rispettando pertanto il requisito essenziale della stabile residenza e continuando a riscuotere illecitamente l’emolumento assistenziale attraverso l’accredito su conto corrente oppure tornando, saltuariamente, in Italia al solo scopo di ritirare le somme allo sportello. Sono stati così tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa continuata ai danni dello Stato e della collettività.