CARRARA – Dramma sulle Apuane dove in una cava di marmo è franato un costone. Due operai sarebbero dispersi sotto tonnellate di detriti. Un terzo uomo rimasto sospeso è stato tratto in salvo e portato all’ospedale con un’ambulanza.
Le ricerche dei due cavatori dati per dispersi proseguono a ritmo serrato. Da quanto rilevato, sarebbero franate quasi duemila tonnellate di marmo e i due operai sarebbero precipitati nel vuoto per circa trenta metri e con loro anche una macchina tagliatrice. Apprensione per la loro sorte.
La tragedia è avvenuta nel bacino denominato Gioia, nel cuore delle cave di Carrara, nella cava Antonioli. I tre cavatori stavano tagliando un costone di marmo quando, per cause sconosciute, si è verificato il crollo. Sul posto ci sarebbe stato anche un operaio con l’escavatrice.
Forse gli operai stavano ultimando il taglio di una parete. I cavatori precipitati probabilmente erano intenti a togliere le verghe dove scorre la macchina tagliatrice. In tutti i bacini delle cave delle Alpi Apuane sono stati sospesi i lavori. Sul posto si sta è recato anche il prefetto di Carrara, Giovanna Menghini.
Secondo una prima ricostruzione, sembra che tre cavatori si trovassero sulla sommità del monte per controllare il taglio di una parete di marmo: ad un certo punto il monte si è sbriciolato e i tre cavatori si sono visti franare la terra sotto i piedi. Uno di loro, che aveva un’imbracatura, è rimasto sospeso nel vuoto ed è stato salvato dall’elicottero del 118 mentre gli altri due che non erano legati e che pare stessero rimuovendo la macchina tagliatrice dai binari sono precipitati nel vuoto per una trentina di metri.
I due cavatori potrebbero essere stati sepolti da lastroni di marmo e altri detriti. Le ricerche proseguiranno per tutta la notte. Il cavatore che aveva l’imbracatura stava probabilmente rimuovendo i detriti dal tetto della cava, un lavoro svolto dai cosiddetti “tecchiaioli”.