La Guardia di finanza ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una serie di soggetti legati alla cosca Mancuso della ‘ndrangheta calabrese. Diciassette complessivamente gli indagati tra cui anche l’ex capogruppo dell’Idv ed ex assessore alla Regione Lazio, Vincenzo Maruccio.
Sono in corso una ventina di perquisizioni a Roma e nelle province di Bergamo, Catanzaro e Vibo Valentia e sequestri di immobili, società e conti correnti, anche in Svizzera e negli Usa, per oltre 5 milioni.
Agli indagati, i finanzieri del Comando di Roma e del Nucleo speciale di polizia valutaria, contestano, a vario titolo, i reati di usura, abusiva attività finanziaria, intestazione fittizia di beni e riciclaggio di denaro di provenienza illecita, aggravati dalle modalità mafiose.
I dettagli dell’operazione saranno forniti in una conferenza stampa in programma stamane nella sede del Nucleo di polizia tributaria di Roma alla presenza del procuratore aggiunto della Dda di Roma Michele Prestipino.
Il 13 novembre 2012, Vincenzo Maruccio, calabrese di origine, era stato arrestato con l’accusa di peculato per essersi appropriato illecitamente di circa un milione di euro dai fondi del gruppo Idv, partito da cui poi era stato poi espulso. Già nelle indagini di allora, i pm lo accusavano di presunta usura e riciclaggio.
Il gip Flavia Costantini, firmataria allora dell’ordinanza di custodia cautelare, parlava di Vincenzo Maruccio come di ”una persona che, pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale ed essendo, al contempo, l’amministratore esclusivo di una piccola fortuna – 2 milioni e mezzo di euro nell’arco di due anni e due mesi – era perennemente pressato dalla necessità di reperire denaro”. Denaro che reperiva “violando ogni regola”, scrivevano i magistrati.