E’ stato fermato con l’accusa di duplice omicidio il profugo ivoriano, Mamadou Kamara, di 25 anni sospettato di aver ucciso i due coniugi Solano di via Palermo a Palagonia, in provincia di Catania. Sull’extracomunitario pesano forti indizi di colpevolezza. Il giovane era stato accusato in un primo momento di presunta ricettazione.
Sui vestiti del presunto assassino, da quanto trapelato, sono state trovate tracce di sangue ed in suo possesso c’era anche il telefonino, telecamera e laptop di Vincenzo Solano, brutalmente assassinato insieme alla moglie la notte scorsa durante una rapina nella propria abitazione.
Sarà adesso il Gip a valutare le risultanze investigative ed eventualmente trasformare il decreto di fermo in ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo è ospite del centro per l’accoglienza profughi Cara di Mineo, a pochi chilometri dal luogo del duplice delitto.
[divide style=”dots” icon=”circle” margin_top=”20″ margin_bottom=”20″ color=”#3d15ce.”]
LA TRAGEDIA DI DOMENICA
E’ stata una scena “agghiacciante” quella che si sono trovati davanti le Forze dell’Ordine quando sono entrati nella “Villa Solano 211” scoprendo il brutale duplice omicidio a Palagonia (Catania) dove due anziani coniugi sono stati trovati uccisi nella loro casa dopo una rapina.
Il proprietario Vincenzo Solano, di 68 anni è stato trovato sgozzato in villa mentre la moglie di origine spagnola di nome Mercedes Ibanez, 70 anni, è stata trovata giù nel cortile probabilmente lanciata senza pietà dal balcone.
Il ritrovamento a Palagonia della coppia di settantenni è stato fatto domenica mattina. Il movente del duplice omicidio sarebbe una rapina probabilmente fatta nella notte tra venerdi e sabato.
La tragica scoperta è stata fatta da Polizia di Stato e Carabinieri dopo alcuni controlli sul ritrovamento di un telefonino rubato. La coppia ha due figlie, una residente in paese e una al Nord Italia: proprio telefonando a lei, l’ultimo numero del registro delle chiamte, la polizia ha ottenuto l’indirizzo della coppia Solano, legittimi proprietari del cellulare.
Al vaglio degli investigatori la posizione di un profugo ospite nel centro “Cara di Mineo”, istituto d’accoglienza già al centro delle cronache nell’ambito dell’inchiesta “Mafia Capitale”. L’extracomunitario era stato già fermato nel centro per delle verifiche.
Le indagini sul duplice delitto di Palagonia sono state infatti avviate dopo che la polizia di Stato all’ingresso dal Cara di Mineo, nell’ambito di controlli continui, ha trovato un uomo della Costa d’Avorio in possesso di cellulare, computer e videocamera nel suo borsone. Alle richieste di chiarimento dei poliziotti l’ivoriano si sarebbe ripetutamente contraddetto insospettendo le divise azzurre che si sono subito messe al lavoro per saperne di più.
Una pattuglia di Carabinieri si è recata a casa del proprietario del telefonino a Palagonia per accertamenti ed ha fatto la macabra scoperta. L’uomo ivoriano è al momento accusato della ricettazione del materiale rubato, ma sono in corso accertamenti per verificare un eventuale coinvolgimento dell’uomo nel violento crimine.
Palagonia è un centro in provincia di Catania con 16mila abitanti. Una cittadina “tranquilla” dove la notizia del duplice delitto l’hanno appresa tutti con “sgomento” in breve tempo.
Gli stessi vicini hanno raccontato che la coppia era rientrata da una decina d’anni dalla Germania, dove ha lavorato, ed era conosciuta in paese come una famiglia assolutamente tranquilla e discreta.
[last-modified]