Due persone, un uomo e una donna, Massimo Di Giovanni di 47 anni e di Claudia Ferrari 38 anni sono stati trovati morti con ferite da arma da fuoco di via Erminio Macario a Vitinia, frazione di Roma. I cadaveri sono stati visti riversi a terra all’interno di un parcheggio da una passante che ha chiamato il 112 che sono giunti immediatamente sul posto.
Il passante li ha visti fuori dall’auto, una Merdeses classe A vecchio modello di colore grigio, con gli sportelli aperti. Vicino all’auto, è anche stata trovata anche una pistola. Circostanza che ha fatto pensare all’ipotesi di un omicidio-suicidio. Infatti gli inquirenti, dopo alcune ore di rilievi hanno stabilito che si tratta di omicidio-suicidio a sfondo passionale o gelosia. Molta geosia. Una storia finita male con continui litigi. I rifiuti di lei, “l’opprimente” gelosia di lui che evidentemente non accettava che la “sua” donna potesse abbracciare un altro uomo. Entrambi lavoravano per aziende di trasporti.
Secondo quanto è trapelato, Massimo Di Giovanni, romano e Claudia Ferrari, stavano insieme da anni e avevano anche due figlie di 3 e 1 anno. Una relazione ormai finita dopo la nascita della secondogenita. Una storia finita nel peggiore dei modi, con due bambine piccole lasciate orfane a causa, forse della forte gelosia di lui o chissà cosa.
Lui probabilmente che le telefonava, lei che ignorava le sue richieste di rimettersi insieme. Fino a che l’uomo ha inteso chiarire una volta per tutte la loro storia, fino al gesto estremo.
Forse Di Giovanni le ha dato appuntamento nel parcheggio oppure sono giunti insieme li, con la l’auto dell’uomo. Sembra che vivevano là vicino. Dopo un violento diverbio in macchina, l’uomo, accecato dall’ira, avrebbe prima fatto scendere lei, ha estratto la pistola e ha fatto fuoco centrando la donna con alcuni proiettili. E’ morta sul colpo, riversa in un lago di sangue con il viso rivolto all’insù. Resosi conto del grave gesto, l’omicida ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato.
Sul luogo della tragedia ci sono i militari dell’Arma della stazione Vitinia e della compagnia di Ostia che hanno operato i primi rilievi insieme alla Scientifica. Ricostruita la possibile dinamica dell’omicidio suicidio.
Al momento non si conoscono altri dettagli né l’identità delle vittime su cui c’è stretto riserbo da parte degli investigatori. In un primo momento si era pensato a una esecuzione.
Il grave fatto di sangue di Vitinia ha subito riportato alla mente il duplice omicidio di Pordenone dove una giovane coppia è stata trucidata in un parcheggio fuori dalla palestra dove si allenavano. Si pensava ad un omicidio suicidio ma poi è stato accertato dagli inquirenti che si è trattato di una duplice esecuzione.