“Non è stata ritrovata nessuna vittima dopo aver ispezionato 50 veicoli ritrovati nel parcheggio del centro commerciale Bonaire”, ad Aldaia, il comune alle porte di Valencia travolta dalle pesanti alluvioni di martedì scorso.
Lo ha assicurato il portavoce della polizia nazionale, Ricardo Gutierrez, ai cronisti, nell’informare dei lavori realizzati dalle squadre di emergenza dei vigili del fuoco, militari dell’unità di emergenza dell’esercito (Ume) da venerdì per svuotare la superfice interrata di 2.000 metri quadri. Sono stati impiegati 4 droni, kayak e sommozzatori.
Si temeva che il parking, che conta 1.800 posti sotterranei e in tutto 5.700 con i posti all’aperto, potesse essere diventato un enorme cimitero di acqua e fango per i clienti e il personale impiegato nel centro commerciale, pubblicizzato come “il più grande d’Europa”. Ma le ispezioni compiute stamattina, dalle squadre dei sub, entrate dopo che l’Ume ha svuotato con le idrovore la superficie interrata di 2.000 metri quadri, avrebbero per fortuna smentito le più drammatiche previsioni. Il parking, come aveva dichiarato il sindaco di Aldaia, Guillermo Luna, poteva essere a “un livello minimo di occupazione” quando martedì l’area è rimasta sommersa da un mare di fango.
Per l’impatto di una nuova Dana che si sposta a nord del versante del Levante di Spagna, una nuova allerta rossa è stata lanciato dalla Protezione civile con messaggi es-Alert per piogge torrenziali, che dalle prime ore del mattino hanno colpito la provincia di Castellon, la Catalogna e la provincia di Barcellona. Secondo un bilancio provvisorio le vittime sarebbero oltre 220, e una numero imprecisato di dispersi.
A Barcellona “in 4 ore più pioggia che in tre mesi”
Almeno 150 litri per metro quadro di pioggia sono stati accumulati all’aeroporto di El Prat di Barcellona in quattro ore, nel diluvio che da stamattina si è abbattuto sul capoluogo catalano ed equivalgono “a un quarto di quanto piove in tutto l’anno”, secondo quanto ha segnalato il portavoce di Amet, l’agenzia statale di Meteorologia, Ruben del Campo, citato da El Pais.
Una quantità vicina al record storico di 187 litri registrato in una sola giornata nel settembre 1953. A Barcellona per mesi, durante quest’anno, era stata dichiarata l’emergenza idrica per l’eccezionale siccità prolungata registrata in Catalogna. Le forti precipitazioni su Barcellona hanno provocato la cancellazione di almeno 70 voli e la deviazione di altri 18 con arrivo previsto nella città.
Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha sottolineato però che i danni dovuti al passaggio della Dana sono finora “minimi”: Nel frattempo, stanno lentamente e progressivamente tornando a funzionare alcune delle linee dei treni locali della zona di Barcellona su cui la circolazione era stata precedentemente interrotta causa maltempo. Mentre l’allerta per la piena del fiume Llobregat, che attraversa l’area metropolitana sud della città, è stata disattivata.
E’ stata ripristinata anche la circolazione dei treni ad alta velocità sulla linea Barcellona-Madrid, interrotta temporaneamente in mattinata per l’allagamento di un tunnel: lo ha reso noto il ministro dei Trasporti spagnolo, Oscar Puente. Inizialmente, ha spiegato il ministro, è stato riabilitato un solo binario, per cui sono possibili ritardi dei treni previsti in queste ore.
Dopo la rabbia e la protesta esplosa ieri a Paiporta, che ha costretto re Felipe VI e la regina Letizia, con il premier Pedro Sanchez e il governatore di Valencia, Carlos Mazon a interrompere la visita nelle località più colpite dall’alluvione in Spagna, il monarca ha modificato la sua agenda ufficiale per presiedere la riunione del centro di comando dell’Unità militare dell’esercito (Ume) a Torrejon de Ardoz (Madrid). Lo rende noto una nota della casa reale.
Nonostante i lanci di fango e oggetti contro la comitiva ufficiale, Felipe VI ha ascoltato le grida di aiuto della popolazione colpita a Paiporta: “Felipe non ci abbandonare”. E ha garantito che “lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente” nei comuni devastati dalle alluvioni per far fronte alla catastrofe. La visita dei monarchi a Paiporta e Chiva, il ‘ground zero’ delle aree colpite dalla Dana, è stata su loro iniziativa, per esprimere solidarietà alle famiglie colpite, nonostante fosse stata sconsigliata per motivi di sicurezza, secondo fonti governative citate oggi da vari media iberici, fra i quali El Pais.