Operazione antimafia della Dda di Catanzaro, 22 arresti

Carlomagno

Un’operazione contro la ‘ndrangheta รจ stata eseguita la scorsa notte nel Catanzarese. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia a carico di 22 persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso ed altri reati, come concorso esterno, estorsione, aggravati dalle modalitร  e dalle finalitร  mafiose.

Agli arrestati si contestano anche il traffico di sostanze stupefacenti, il sequestro di persona ed il danneggiamento.

Dalle indagini รจ emerso che le cosche di โ€˜ndrangheta operanti nella provincia di Catanzaro, nonostante fossero state colpite da precedenti operazioni delle forze dellโ€™ordine, sarebbero riuscite a proseguire nelle loro attivitร  illecite concentrate soprattutto sulle estorsioni ai danni di imprenditori del settore edile, boschivo ed eolico, nonchรฉ ai delitti in materia di stupefacenti.

A portare alla luce lโ€™operativitร  delle โ€˜ndrine รจ stata unโ€™indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro con il coordinamento della Dda catanzarese, che ha portato a 22 arresti, 19 in carcere e tre ai domiciliari.

In particolare, lโ€™inchiesta ha riguardato le cosche operanti, rispettivamente, nel territorio di Vallefiorita, e anche ad Amaroni, Palermiti e Squillace, e nel territorio di Roccelletta di Borgia, attiva anche a Girifalco, nonchรฉ nelle aree industriali di San Floro e Germaneto di Catanzaro, e che si sono contese lโ€™egemonia criminale sui territori contigui. Le indagini avrebbero fatto luce sullโ€™attuale organigramma dei due sodalizi, ricadenti sotto lโ€™influenza delle locali di โ€˜ndrangheta di Cutro e Isola Capo Rizzuto, e lโ€™alternanza dei rispettivi equilibri criminali, oltre alle attivitร  illecite attribuite agli indagati. In particolare sono contestati, a vario titolo, vari atti incendiari oltre a estorsioni tentate e consumate ai danni di attivitร  commerciali e di imprenditori, e al tentativo di importazione di unโ€™ingente quantitร  di marjuana ed eroina dalla Bulgaria.

Alcuni indagati sono accusati anche per un furto commesso nellโ€™abitazione dei genitori di un collaboratore di giustizia. Nellโ€™inchiesta sono coinvolti anche 4 imprenditori. Due, operanti nel settore edile, sono ritenuti partecipi alla cosca di Roccelletta di Borgia, ed altri due, uno attivo nella lavorazione dei rifiuti in campo oleario e lโ€™altro nel settore turistico-ristorazione indagati per concorso esterno alla cosca di Vallefiorita.

Lโ€™operazione รจ stata condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro con il supporto dei militari della Legione Calabria, appartenenti ai comandi territorialmente competenti, dei โ€œCacciatoriโ€ di Calabria, del Nucleo cinofili e dellโ€™ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia.

Procuratore Capomolla: “Cosche tentavano la spartizione per evitare scontri”

โ€œTentativi di spartizione per evitare scontriโ€ sono stati intercettati dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro nellโ€™ambito dellโ€™operazione โ€œScolaciumโ€ condotta contro le cosche Catarisano, attiva sui territori di Roccelletta di Borgia, Borgia, Cortale e Girifalco, e Bruno, attiva sui territori di Vallefiorita, Amaroni, Squillace e comuni limitrofi. A dirlo รจ stato il procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla.

Il magistrato ha spiegato che i due gruppi โ€œsi contendono i territoriโ€ e sono stati registrati numerosi โ€œepisodi di estorsione, atti intimidatori e atti incendiariโ€. Gli interessi dei due clan si estendevano sulle attivitร  turistiche, come i lidi della costa jonica, il settore boschivo, edilizio e anche il business delle pale eoliche. Il procuratore aggiunto Giancarlo Novelli ha sottolineato che, benchรฉ giร  coinvolti nel procedimento denominato Jonny e da altri provvedimenti giudiziari, โ€œquesti soggetti continuavano a operare. Nonostante il regime penitenziario, cโ€™erano interferenze con lโ€™attivitร  criminaleโ€. โ€œQuando un esponete di vertice veniva arrestato โ€“ ha detto il colonnello Roberto di Costanzo, comandante del Reparto operativo โ€“ veniva sostituito da soggetti legati da legami familiariโ€. โ€œSi รจ registrato un forte clima di omertร  โ€“ ha aggiunto il colonnello Giuseppe Mazzullo, comandante del Comando provinciale โ€“ che ha alimentato lโ€™aggressivitร  delle associazioni criminaliโ€. Solo una volta, posti davanti al fatto compiuto, le vittime in alcuni casi hanno ammesso le vessazioni subite.

โ€œEโ€™ emerso il profilo imprenditoriale dellโ€™associazione coadiuvata โ€“ ha detto Di Costanzo โ€“ da imprenditori che nel migliore dei casi erano concorrenti esterni e nel peggiore dei casi erano intranei allโ€™organizzazioneโ€. Dallโ€™inchiesta รจ emerso anche un โ€œtotale disprezzo della legge, sia da un punto di vista giuridico che socialeโ€. Da parte delle vittime, ha rimarcato Di Costanzo, cโ€™era โ€œuna sorta di Sindrome di Stoccolmaโ€. Dalle indagini รจ emerso anche un sequestro di persona nei confronti di un imprenditore punito perchรฉ non aveva ottemperato ai desiderata delle cosche. Nel corso delle perquisizioni effettuate oggi nel corso dellโ€™operazione, uno degli indagati รจ stato trovato in possesso di una pistola beretta calibro 6.35 con matricola abrasa, caricatore inserito e colpo in canna.