Gli ospedali della Striscia di Gaza domenica sera hanno rivelato che il bilancio delle vittime è salito a 4.651 palestinesi, tra cui 1.873 bambini, 1.023 donne, 187 anziani, mentre 14.245 sono rimasti feriti, dall’inizio della violenta e spietata rappresaglia israeliana in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso. E’ questo il dato che viene pubblicato dai media arabi che citano fonti sanitarie. Tra questi vi sono il massacro all’ospedale e l’altro alla chiesa cristiana ortodossa di San Porfilio, a Gaza (video in basso).
Dai dati emerge inoltre che sono pervenute 1.450 denunce di persone scomparse ancora sotto le macerie, tra cui 800 bambini. Un dato che potrebbe portare il bilancio dei soli bambini a oltre 2.600 vittime.
Secondo i dati, Israele ha compiuto 24 massacri in 24 ore, causando la morte di 266 palestinesi, tra cui 117 bambini, la maggior parte dei quali nel sud di Gaza, sottolineando che l’occupazione ha commesso 574 attacchi che hanno ucciso 3.600 palestinesi e molti altri sotto le macerie.
Si tratta di vittime civili, colpite e uccise durante la rappresaglia indiscriminata compiuta da Israele nei confronti dei Palestinesi con il pretesto di colpire i miliziani di Hamas. Al momento non si conosce il numero dei cosiddetti “terroristi” uccisi dall’esercito di Netanyahu. Non si hanno dati al proposito. Eppure sono distinguibili, con mimetiche, simboli e sono armati fino ai denti.
In rete in molti osservano che a morire sono solo i palestinesi ma sarebbero “zero” i morti tra gli uomini delle milizie radicali di Hamas. Con questa osservazione si giunge alla conclusione che Israele ha intenzione di una “pulizia etnica” del popolo palestinese per occupare definitivamente altri territori della Striscia di Gaza e della Cisgiordania.