Ronen Bar, capo dello Shin Bet, il Servizio di intelligence interno israeliano, ha ammesso le proprie responsabilità nella “sorpresa” di Israele di fronte all’attacco lanciato da Hamas la mattina del 7 ottobre.
“Malgrado una serie di azioni che abbiamo compiuto – ha rivelato – con mio dolore sabato non siamo riusciti a dare un preavviso sufficiente a sventare l’attacco. In quanto capo di questo organismo, la responsabilità ricade su di me”. Un modo per dire “abbiamo fallito”. Finora Bar non ha annunciato dimissioni dal suo incarico.
Giorni fa anche il capo di stato maggiore, generale Herzi Halevi, ha ammesso che in questa circostanza le forze armate non sono state all’altezza delle aspettative del Paese.
Le responsabilità dei servizi segreti sono emersi qualche ora dopo gli attacchi dei miliziani della resistenza palestinese, che hanno sparato migliaia di razzi contro obiettivi militari e civili in Israele. Il bilancio è stato drammatico con oltre oltre un migliaio di vittime e altrettanti feriti, sequestri di persone e ricatti. Così come furente e spietata è stata la reazione del governo Netanyahu di colpire duramente la Striscia di Gaza provocando migliaia di morti e feriti tra i civili con il pretesto di annientare Hamas.
Va ricordato che un mese prima gli attacchi del 7 ottobre, Hamas fece addirittura delle esercitazioni nello stesso spazio da cui è partito l’attacco che è fra l’altro uno dei corridoi di confine più sorvegliati al mondo, protetto con barriere di filo spinato (una prigione a cielo aperto) e con sofisticate telecamere e sensori in funzione giorno e notte.
Ecco come Hamas ha beffato Israele. A settembre i finti attacchi in bella vista. IL VIDEO