Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto di “no” quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Interfax.
“Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po’ più tardi, solo in condizioni peggiori per noi. Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo”, ha dichiarato Putin, che a febbraio ha ordinato l’operazione speciale militare in Ucraina, dove, ha detto, “stiamo facendo tutto bene”.
“L’invio di truppe della Nato in Ucraina per un confronto diretto con l’esercito russo – ha aggiunto – sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale”, è il monito del presidente russo, parlando con i giornalisti al termine del vertice euroasiatico di Astana, capitale del Kazakistan.
Putin ha affermato che tutte le attività di mobilitazione saranno completate in due settimane e non è prevista alcuna coscrizione aggiuntiva, riporta Novaya Gazeta Europa, secondo cui Putin ha detto che delle 300.000 persone che si prevede di mobilitare, 223.000 sono state convocate nell’ambito della “mobilitazione parziale”, che 33.000 mobilitati sono già nelle unità e 16.000 sono impegnati nei combattimenti in Ucraina.
Al momento non c’è più bisogno di “attacchi massicci” sulle infrastrutture ucraine, ha aggiunto Putin. Lo riferiscono la Tass e Ria Novosti. “La Russia non vuole distruggere l’Ucraina”, aveva detto poco prima.
Da Astana il presidente russo ha inoltre messo in guardia la comunità internazionale dopo l’attacco al ponte della Crimea: “La Russia chiuderà il corridoio del grano se sarà confermato che gli esplosivi utilizzati siano stati inviati da Odessa”, ha detto, secondo quanto riferisce la Tass.
Nel corso del vertice euroasiatico in corso ad Astana, Putin ha inoltre confermato che la Russia è aperta alla prospettiva di colloqui con l’Ucraina, riferisce la Tass.