Ha finito di scontare la condanna ed è tornato libero Giuseppe Scopelliti, ex governatore della Calabria ed ex sindaco di Reggio. Scopelliti era detenuto dall’aprile del 2018, quando la Corte di Cassazione aveva confermato la condanna a suo carico per falso in atto pubblico.
Nel processo d’appello Scopelliti era stato giudicato colpevole di falso e abuso d’ufficio e per questo era stato condannato a 5 anni di reclusione. Il reato di abuso d’ufficio, però, nel 2018 si era prescritto, per cui i giudici della Suprema Corte avevano rideterminato la pena complessiva in 4 anni e 7 mesi solo per il reato di falso in atto pubblico.
Per circa un anno e mezzo, l’ex governatore della Calabria era stato detenuto nel carcere di Reggio. Poi, nel novembre 2019, il Tribunale di sorveglianza gli aveva concesso il regime della semilibertà.
Il processo in cui è stato condannato Giuseppe Scopelliti era scaturito da un’inchiesta, coordinata all’epoca dai pm della Procura reggina Sara Ombra e Francesco Tripodi, sul tracollo finanziario del Comune di Reggio Calabria ai tempi in cui era sindaco lo stesso Scopelliti. Secondo i magistrati, la gestione del Comune era caratterizzata da “un quadro di irregolarità enorme”, con bilanci “frutto – stando all’accusa – di artifici contabili e di falsità”.
L’inchiesta che aveva portato alla condanna di Scopelliti ruotava attorno alla figura della dirigente Orsola Fallara, morta suicida nel 2010 dopo avere ingerito dell’acido a conclusione di una conferenza stampa. Secondo i magistrati, Orsola Fallara era, in realtà, “una perfetta esecutrice – era detto della motivazione della sentenza di primo grado – di direttive precise che provenivano dal sindaco Scopelliti, il quale, tramite lei, ha creato un sistema accentrato su se stesso”. (ansa)