3 Novembre 2024

Green pass, a Trieste migliaia di manifestanti pacifici e la Polizia reprime con violenza

Una marea umana nei moli del porto della Città. Il Viminale ordina di caricare e usare lacrimogeni e idranti. Ma i portuali, sostenuti da altri loro colleghi anche vaccinati, vanno avanti ad oltranza finché il regime di Draghi non ritira il lasciapassare discriminatorio, unico caso al mondo

Correlati

Alta tensione oggi al porto di Trieste, teatro da giorno 15 di manifestazioni contro il discriminatorio Green pass che obbliga i lavoratori a munirsi del certificato verde per poter lavorare.

Migliaia le persone giunte in porto da altre parti d’Italia e da operai in altri altri settori contrari al lasciapassare. Il Viminale ha dato ordini di reprimere la protesta pacifica e la Polizia ha eseguito caricando, lanciando lacrimogeni e usando gli idranti contro persone inermi.

Alcuni mezzi della polizia sono giunti al presidio dall’interno del Porto. I manifestanti li attendevano seduti dall’altro lato del Varco lungo la strada seduti a terra intonando “La gente come noi non molla mai” e “Libertà”. I poliziotti sono scesi dai mezzi in tenuta antisommossa, un funzionario li ha più volte invitati a disperdersi “in nome della legge” (quella illegittima e anticostituzionale, ndr), poi sono stati azionati gli idranti.

Nello spiazzo antistante ci sono alcune centinaia di persone che stazionano. La polizia ha costituito una sorta di barriera tra uomini e mezzi e conta di avanzare lentamente spingendo lavoratori e No Green pass lontano dal Varco stesso.

I manifestanti – tra portuali con le tute gialle e No Green pass – si sono alzati in piedi gridando “libertà” e chiedendo alle forze dell’ordine di arretrare. E ancora: “abbiamo tutti famiglia”, “vogliamo il diritto a lavorare” e “no ai ricatti ed estorsioni di Stato”.

Tra i portuali c’è anche Stefano Puzzer, considerato uno dei leader della protesta. Uno dei lavoratori ha accusato un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero ed è stato allontanato dalla folla dai colleghi. Un’ambulanza è giunta poco dopo per soccorrerlo I manifestanti quando gli idranti sono stati chiusi, si sono seduti nuovamente tenendosi per mano o abbracciandosi, mentre i mezzi della polizia hanno avanzato lentamente per poi fermarsi.

La polizia ha nuovamente azionato gli idranti nel tentativo di scoraggiare i manifestanti dal resistere e opporre resistenza. Gli agenti e i mezzi avanzano lentamente e guadagnano metro su metro. Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano. Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale – soprattutto a sostegno dei manifestanti – dove ora si trova un migliaio di persone.

I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, hanno costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare contatti tra le forze dell’ordine e i manifestanti e garantire l’incolumità di tutti. La polizia continua progressivamente ad avanzare e gli altri ad arretrare senza però prove di forza da alcuna delle due parti.

Nell’avanzare, il blocco della polizia ha superato il gruppo di portuali che sedeva a terra di fatto isolandolo dal resto dei manifestanti. I poliziotti, avanzando anche con piccole cariche e con intervallato uso di idranti, hanno guadagnato un centinaio di metri e continuano a costringere i manifestanti ad arretrare.

La polizia – una barriera di agenti con due automezzi con idranti e alcuni mezzi blindati – continua ad operare a fisarmonica: avanza di qualche metro e si ferma per qualche istante, poi continua ad allontanare i manifestanti sospingendoli verso l’esterno. Gli agenti mirano a spingere i manifestanti nell’area del parcheggio antistante il Varco 4, dove parcheggiano i camion, per consentirgli così di continuare la loro protesta e nel contempo al Porto di riprendere regolarmente l’attività.

Le manifestazioni proseguono ad oltranza, non solo a Trieste, ma anche in altri scali portuali e in altri settori, industriali e non, con l’obiettivo di far ritirare al governo il certificato discriminatorio.


SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Potrebbero interessarti

Mons. Viganò, il Pastore di Cristo contro i tiranni

Altre news

Ecatombe a Valencia: “Quel parcheggio è un cimitero con oltre 5mila auto”. Si teme il peggio

Oltre duecento vittime accertate, centinaia di feriti e di dispersi. Migliaia di sfollati. È questo finora il bilancio provvisorio...

DALLA CALABRIA

Scontro fra due auto sulla 106, muore una donna. 2 feriti gravi

Un morto e due feriti gravi rappresentano il bilancio di un incidente stradale accaduto nel territorio di Squillace, nel...

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE


SEGUICI SUI SOCIAL

Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)