Eโ rientrato oggi dal Portogallo presso lo scalo aeroportuale di Ciampino il pericoloso latitante di โndrangheta Pelle Francesco, classe 1977, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, guidata dal Prefetto Vittorio Rizzi, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Pelle, di San Luca era stato arrestato a Lisbona il 29 marzo scorso, sulla base di un mandato di arresto europeo, eseguito dalla Unitร nazionale antiterrorismo della Policia Judiciaria portoghese, nellโambito di unโoperazione di polizia resa possibile dalla cooperazione fornita dal Reparto operativo del Comando provinciale di Reggio Calabria e dal Gruppo Carabinieri di Locri, sotto lโegida della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri.
La cattura e il rientro in Italia del latitante โ spiega una nota dellโArma – rappresenta un importante risultato del progetto I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) contro la โndrangheta, promosso dallโItalia insieme ad Interpol, che coinvolge Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e le forze di polizia di altri 11 Paesi del mondo (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Uruguay, USA).
Pelle, detto Ciccio Pakistan, il latitante di San Luca inserito nellโelenco dei 30 ricercati piรน pericolosi dโItalia era sparito il 19 luglio 2019 poco prima che la Cassazione respingesse il suo ricorso, condannandolo definitivamente allโergastolo come mandante della โstrage di Nataleโ, consumata nel dicembre 2006 quando fu uccisa Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta. I Carabinieri lo hanno scovato in una clinica di Lisbona dove era ricoverato perchรฉ positivo al Covid.
Il processo ha stabilito che รจ stato lui il mandante dellโagguato in cui perse la vita la moglie del boss Nirta, un attentato che, 8 mesi piรน tardi, sfociรฒ nella famosa strage di Duisburg, in Germania, dove morirono 6 persone ritenute vicine alla cosca Pelle-Vottari.
La strage di Natale, infatti, era stata la risposta al tentato omicidio di Francesco Pelle, consumato il 31 luglio 2006 quando Ciccio Pakistan rimase ferito alla schiena perdendo definitivamente lโuso delle gambe. La sedia a rotelle sulla quale รจ costretto a vivere non gli ha impedito di diventare un boss, organizzare la rappresaglia contro la cosca Nirta-Strangio e, soprattutto, di darsi alla latitanza per due volte.
La prima fu interrotta nel 2008 da un blitz del Ros di Reggio Calabria allโepoca guidato dal Colonnello Valerio Giardina e dal maggiore Gerardo Lardieri. Mentre tutti gli davano la caccia, โCiccio Pakistanโ era ricoverato sotto falso nome a Pavia, nel reparto di Neuro-riabilitazione della Clinica Fondazione Maugeri. Pelle era curato a spese del servizio sanitario nazionale e dalla sua stanza in ospedale comunicava attraverso Skype con gli uomini della cosca rimasti liberi dopo lโoperazione Fehida, coordinata dal magistrato Nicola Gratteri, allora in servizio a Reggio Calabria.
Nel settembre 2017 Pelle era tornato libero per scadenza dei termini di fase del processo alle cosche di San Luca. La sua condanna era stata annullata con rinvio dalla Cassazione. Per due anni รจ stato sottoposto allโobbligo di dimora a Milano in attesa della sentenza definitiva. Ma quando la Suprema Corte ha confermato il โfine pena maiโ, Ciccio Pakistan, non cโera piรน. Di nuovo latitante e sempre sulla sedia a rotelle. Questa volta la fuga รจ durata meno di due anni e si รจ conclusa allโestero, in Portogallo, dove probabilmente Pelle ha goduto di una rete di protezione che gli ha consentito non solo di uscire dal Paese indisturbato ma anche di farsi curare in una clinica dopo aver scoperto di essere positivo al Covid.
Il progetto I-CAN, incardinato sotto lโegida Interpol, ha agevolato la cooperazione internazionale di polizia permettendo ad oggi la cattura allโestero di 20 latitanti di โndrangheta, tra cui spiccano, a parte quello di Pelle, i nomi di Romeo Giuseppe, Pasquino Vincenzo, Morabito Rocco (secondo solo a Matteo Messina Denaro, tra i latitanti piรน pericolosi inseriti nella lista dei ricercati).