Dopo aver riaperto tutte le attività nel marzo scorso e revocato l’obbligo delle mascherine, nello stato del Texas (Usa) i casi dei cosiddetti ‘contagi’ sono incredibilmente calati. E’ quanto emerge da un grafico pubblicato dal New York Times in cui si nota la ‘curva’ scendere in coincidenza del provvedimento del governatore Gregg Abbot, adottato il primo marzo scorso.
Il governatore dello stato americano aveva successivamente imposto l’obbligo alle contee texane, alle città e ad altri governi locali di non imporre altre restrizioni, compresa quella di indossare le mascherine qualora ci fossero stati casi in aumento, pena una sanzione.
Una decisione che sta premiando Abbot, dal momento che il numero di casi da 8mila e passa di fine febbraio è arrivata al 22 maggio a 977 casi, registrando –22% di decessi e -15% di ospedalizzazioni. E questo, secondo molti osservatori, non grazie alle vaccinazioni arrivate nello stato a circa il trenta percento. In Texas le attività commerciali, Bar e Ristoranti compresi, sono tutte aperte al 100% da quasi tre mesi.
Il caso del Texas ricorda la politica fatta in Svezia, paese Ue dove non è mai stato imposto alcun lockdown e il tasso di casi e di decessi è molto al di sotto della media degli altri paesi europei che hanno adottato severe misure restrittive.