Domenica 2 maggio era stato sottoposto alla seconda vaccinazione del vaccino anti-Covid Moderna. Qualche giorno dopo è mancato, probabilmente a causa di un malore, forse un infarto. E’ stato rinvenuto nella serata di lunedì, almeno quattro o cinque giorni dopo il decesso, il corpo senza vita di un 85enne, Sandro Liberini.
Il pensionato, originario di Roma ed ex dipendente di Telecom, viveva a Castelfranco Veneto, in un appartamento di via Monfenera: otto anni fa, dopo la separazione dalla moglie, aveva deciso di trasferirsi nella Marca, un territorio di cui si era subito invaghito. Amava la tranquillità della provincia e abbandonare la Capitale era stato per lui più un sollievo che un peso. L’ultima persona a vederlo in vita, giovedì scorso, è stata una signora che gli dava una mano con le faccende domestiche. Poi dell’anziano non si è più avuto notizia fino a lunedì sera quando il suo cadavere, in stato di decomposizione, è stato ritrovato: a lanciare l’allarme ai carabinieri erano stati i vicini di casa e la donna delle pulizie.
In via Monfenera sono intervenuti i militari della stazione di Castelfranco Veneto che hanno svolto tutti gli accertamenti del caso: in casa nessun segno che possa ricondurre ad una morte violenta. Ad uccidere l’85enne è stato quasi certamente un malore, forse un infarto. Nel pomeriggio di ieri, su ordine del pubblico ministero Anna Andreatta, è stata eseguita un’ispezione cadaverica al termine della quale la salma è stata messa a disposizione dei famigliari.
Il figlio di Sandro Liberini, Leonardo, è ben determinato però a voler chiarire se c’è un qualche tipo di nesso tra l’inoculazione della dose del vaccino Moderna e la morte del loro padre (lascia anche una figlia). «Chiederemo l’autopsia, vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda per sapere la verità – spiega Leonardo Liberini -. Non siamo dei negazionisti ma questo non sarebbe né il primo né sarà l’ultimo caso, perciò vogliamo escludere qualsiasi legame con il vaccino».
Un altro caso a Conegliano
E’ stato ricoverato in ospedale a Conegliano l’uomo di 57 anni che, lunedì mattina 10 maggio, si è sentito male mentre stava rientrando a casa dopo aver ricevuto la vaccinazione anti-Covid al Vax point di Godega di Sant’Urbano.
Come riportato da “La Tribuna di Treviso”, E.M. si era presentato di prima mattina al Palaingresso di Godega. La vaccinazione si era svolta senza problemi: il 57enne aveva aspettato 15 minuti dopo la somministrazione della dose e, non essendoci anomalie, era tornato in macchina.
Pochi minuti dopo essersi messo al volante, però, ha iniziato a sentirsi male vomitando e iniziando ad avere le convulsioni. Erano le 9.15 di mattina quando l’uomo ha accostato l’auto nella frazione di Pianzano e ha chiamato il Suem 118 per chiedere aiuto. Caricato in ambulanza, il 57enne è stato ricoverato a Conegliano in codice di media gravità. Tenuto sotto osservazione non è in pericolo di vita. Della vicenda è stata informata l’azienda sanitaria.
Autopsia sulla 91enne morta a Villorba
Il malore che ha colpito il 57enne di Godega è avvenuto a pochi giorni dalla morte della 91enne, Irma Dall’Acqua, nel parcheggio del Bocciodromo di Villorba a causa di un arresto cardiaco. Martedì 11 maggio, si è tenuta l’autopsia sul corpo della donna per chiarire se vi sia stato un nesso tra il decesso e la somministrazione della seconda dose di vaccino, ricevuta pochi minuti prima del malore fatale. I risultati delle analisi di laboratorio non saranno pronti prima di 60 giorni, nel frattempo la Procura di Treviso ha deciso di non aprire inchieste sulla vicenda.