Su 106.789 decessi attribuiti al Covid in tredici mesi sono state analizzate appena 6.992 cartelle cliniche da cui si evince che 210 persone sarebbero decedute di solo virus, cioè soggetti che non avevano nessuna patologia pregressa. E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità pubblicato lo scorso 30 marzo. Volendo fare una progressione media, i morti direttamente riconducibili al virus sul totale dei decessi riportati, dall’inizio dell’emergenza sarebbero all’incirca 3.000.
Il numero medio di patologie osservate nella popolazione deceduta su 6.992 cartelle cliniche analizzate è di 3,6. Complessivamente, spiega il report dell’Iss, 210 pazienti (3,0% del campione) presentavano 0 patologie, 815 (11,7%) presentavano 1 patologia, 1.292 (18,5%) presentavano 2 patologie e 4.675 (66,9%) presentavano 3 o più patologie. L’età media dei deceduti è di 81 anni.
Riguardo il tasso di mortalità, in oltre un anno, il grafico dell’istituto riporta che la stragrande maggioranza dei morti attribuiti al covid sono nella fascia dai 70/79 anni fino a altre i 90 anni. Irrilevanti ai fini statistici i morti che hanno una età compresa da 0 a 30 anni: 77 vittime in tredici mesi.
Dal report emerge un dato curioso: sul totale di 106.789 decessi attribuiti al virus l’8,5%, oltre 9mila persone, non aveva alcun sintomo al momento del ricovero in ospedale. Cioè soggetti sani che sono stati ricoverati per un tampone positivo e poi sono deceduti. Un mistero. Su questo punto leggi anche: “E’ caccia al malato, ospedali ricevono 2mila euro al giorno per “paziente”