L’India per la prima volta afferma di “valutare” una proposta italiana per la soluzione della vicenda dei fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Sushma Swaraj rispondendo ad una interrogazione di due membri del Partito comunista indiano (Cpi). Nell’interpellanza i due parlamentari chiedevano “se è un fatto che il governo italiano ha cercato una soluzione consensuale alla vicenda da tempo in sospeso dei due militari italiani accusati di omicidio di due pescatori indiani nel 2012 al largo delle coste del Kerala”. E, in caso di risposta positiva, si intendeva sapere “a che punto è il caso oggi e quale è la reazione del governo indiano alla proposta del governo italiano su di esso”.
Nella risposta scritta inviata ieri sera al Parlamento, il ministro Swaraj ha risposto sinteticamente “sì” alla prima domanda e sostenuto, riguardo alla seconda, che “la questione è attualmente all’esame della Corte suprema dell’India. Mentre la proposta del governo italiano è attualmente “all’esame del governo indiano”.
Anche il ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj ha ribadito che “l’India sta esaminando con spirito positivo” la proposta italiana di soluzione consensuale. Nel corso di un incontro per gli auguri natalizi con la stampa estera, il ministro ha detto di “non poter prevedere quanto tempo prenderà questo esame” ricordando comunque che la vicenda “è attualmente nelle mani della Corte Suprema”.
Tre giorni fa, infatti, la Corte Suprema indiana si è rifiutata di esaminare le richieste dei due marò: non valuterà la richiesta di Massimiliano Latorre di prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia dopo l’ictus di cui è stato colpito a settembre, permesso che scadrà il 13 gennaio.
I giudici hanno anche respinto la richiesta di Salvatore Girone di poter tornare a casa per Natale. Giorgio Napolitano si è detto “fortemente contrariato” dalle decisione dell Corte Suprema indiana. Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha avvertito: “Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione”.
Ma quella del ministro degli esteri è comunque un passo avanti rispetto alla posizione “rigida” assunta nei giorni scorsi dalla Corte indiana.
In seguito alla quale, la Farnesina aveva deciso di richiamare l’ambasciatore italiano in India, anche se il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni aveva specificato che non si trattava di «una rottura delle relazioni diplomatiche».